Treviolo (BG)

Il dilemma della Giunta a Treviolo: tagliare i servizi o aumentare l'addizionale Irpef?

L’assessore al Bilancio fa il punto sulle difficoltà economiche che l’Amministrazione deve affrontare a causa di stop governativi e inflazione

Il dilemma della Giunta a Treviolo: tagliare i servizi o aumentare l'addizionale Irpef?
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di Monica Sorti

Tempi duri per i sindaci del territorio. Questo in virtù del fatto che il Governo ha introdotto due misure, la spending review e i contributi alla finanza pubblica, che obbligano le amministrazioni da un lato a tagliare le spese, dall’altro ad accantonare risorse.

Gli enti sono quindi chiamati a “congelare” somme che poi dovranno versare allo Stato centrale per supportarlo nelle difficoltà che sta attraversando.

Andrea Benedetti
, assessore al Bilancio del Comune di Treviolo, esprime tutta la sua preoccupazione. «La misura governativa sta creando importanti criticità, in particolare ai Comuni di dimensioni medio-piccole. Questi enti locali, che già si trovano a fronteggiare difficoltà economiche, rischiano di compromettere la loro capacità di garantire i servizi essenziali alla cittadinanza. Non potremo non tener conto di queste problematiche nella redazione del prossimo bilancio. Le risorse a disposizione sono limitate e ogni decisione dovrà essere valutata con attenzione, per evitare ricadute negative sui cittadini».

Ma questa non è la sola voce che crea difficoltà agli amministratori di Treviolo, così come sta succedendo anche in altri Comuni. Purtroppo c’è dell’altro.

«In tre anni abbiamo subito aumenti legati all’inflazione che hanno riguardato tutte le voci - continua l’assessore -. Per fare un esempio, cito i costi dei Servizi sociali che, a parità di persone aiutate, sono schizzati verso l’alto. La quota pro capite da versare all’Ambito per i Servizi sociali è passata da sei a nove euro per persona. E non parliamo del fondo al sostegno dell’inserimento dei minori in comunità protette, che vola da sessantamila a duecentomila euro all’anno. Va aggiunta anche l’assistenza educativa scolastica, che è aumentata dai 360 mila euro del 2018 ai 520 mila del 2025. Infine, nel bilancio andrà modificata la voce per la partecipazione alle rette per gli anziani nelle Rsa, dai sessantamila euro del 2018 ai 110 mila euro previsti per il 2025».

Fare scelte rimane il compito della politica (...)

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