Bergamo (BG)

Il centrodestra torna alla carica su piazzale Alpini: «Basta rumori molesti e caravanserragli, ridatelo alle Penne Nere!»

Per la consigliera d'opposizione Tentorio, la scadenza del 31 maggio 2027 deve essere l'occasione per sgomberare l'area da stand e degrado

Il centrodestra torna alla carica su piazzale Alpini: «Basta rumori molesti e caravanserragli, ridatelo alle Penne Nere!»

Rumore e insicurezza sono le due parole chiave che aprono l’interrogazione presentata ieri (lunedì 29 dicembre) a Palazzo Frizzoni dalla consigliera Ida Tentorio (Fratelli d’Italia) sul futuro di Piazzale Alpini a Bergamo. Un’area che, secondo l’esponente dell’opposizione, «appare oggi segnata da degrado, sporcizia e delinquenza» e che sarebbe diventata sempre meno compatibile con la vita quotidiana di un quartiere densamente abitato.

Nel documento, Tentorio parte da una data considerata strategica: il 31 maggio 2027, quando scadrà il contratto per l’occupazione e la gestione dell’area. Rimane quindi un periodo di tempo che, a suo giudizio, offre l’opportunità di «predisporre soluzioni alternative, riqualificare la piazza e programmare ulteriori iniziative coerenti con la sua funzione urbana e simbolica». Ma, avverte la consigliera, il tema va affrontato subito, senza rinvii.

Troppo rumore per i residenti

Il primo nodo riguarda l’inquinamento acustico: «Deve cessare il baccano, inconcepibile in un’area densamente abitata» dichiara Tentorio, chiedendo di spostare le manifestazioni più rumorose in un’area verde idonea e lontana dalle abitazioni. Diciamo che l’imminente festa di Capodanno nello spazio, in tal senso, non va proprio in questa direzione…

Tra le proposte, quella di utilizzare spazi periferici oggi abbandonati, «circondati da vegetazione per attenuare l’impatto acustico», liberando così Piazzale Alpini ed il quartiere circostante. La consigliera ricorda inoltre che il vicesindaco Sergio Gandi, in risposta a una precedente interrogazione, aveva assicurato che «lo spostamento delle attività può avvenire in tempi rapidissimi».

Una stazione di polizia contro il degrado

Il secondo punto riguarda la sicurezza. Nell’interrogazione si parla della necessità di «ripristinare la sicurezza, a partire da subito e attraverso un insieme organico di iniziative», trasformando radicalmente una zona percepita come problematica. Da qui la proposta di destinare alcuni locali affacciati sulla piazza a una stazione di polizia, perché «l’aumento delle pattuglie risulta ancor più efficace se accompagnato da una presenza stabile, visibile e direttamente affacciata sulla piazza».

«Restituite il piazzale agli Alpini»

Ampio spazio è dedicato anche al valore simbolico del luogo. Tentorio chiede di «liberare il Monumento all’Alpino dal caravanserraglio (sic) che lo circonda», sottolineando come oggi si trovi «a pochi metri da palchi e strutture rumorose, con evidente svilimento del suo valore simbolico».

Una situazione che, secondo la consigliera, rischia di compromettere anche la candidatura di Bergamo a ospitare le future adunate dell’Associazione nazionale alpini (Ana), in particolare quella del 2029, centesima adunata nazionale. «Sarebbe triste e paradossale – ha commentato – vedere negato tale riconoscimento a una provincia ricca di alpini e a una sezione numerosa e attivissima».

Nel testo viene richiamato anche il quadro giuridico. Tentorio cita la recente giurisprudenza, secondo cui il Comune risponde civilmente dei danni subiti dai residenti se non adotta misure efficaci per contenere rumori e immissioni acustiche. Un orientamento che ribadisce «la prevalenza del diritto alla salute e alla quiete pubblica rispetto allo svolgimento di attività di intrattenimento in contesti urbani abitati».

Alla luce di queste considerazioni, le richieste alla Giunta Carnevali sono quelle di dichiarare fin d’ora che, dal primo giugno 2027, Piazzale Alpini sarà integralmente libero da «strutture e attività incompatibili», individuare un’area alternativa per i concerti, fissare e far rispettare limiti di rumore già dal 2026 e, infine, collaborare con l’Ana per restituire al Piazzale «il ruolo ed il decoro che storicamente gli competono».