Sanremo (IM)

La campana suona ogni sera contro l’aborto, Verda: un simbolo di accusa e di colpa nei confronti delle donne

Edoardo Verda: "Un'intrusione insopportabile in una sfera che non riguarda la religione, ma l’autodeterminazione delle donne"

La campana suona ogni sera contro l’aborto, Verda: un simbolo di accusa e di colpa nei confronti delle donne

Fa molto discutere la scelta del vescovo Antonio Suetta di installare una campana a Sanremo che ogni sera alle 20 suonerà per i bimbi mai nati a causa dell’aborto.

Aborto, la campana della diocesi suonerà ogni sera per i bimbi mai nati

“La campana, installata nella torretta della Villa Giovanna d’Arco a Sanremo, è stata fusa in occasione dei “40 Giorni per la Vita” 2021/2022 della Diocesi di Ventimiglia–Sanremo, come segno visibile e duraturo di preghiera, memoria e affidamento – spiega il vescovo Antonio Suetta – Essa nasce dal desiderio di dare voce a chi non ha potuto avere voce, di custodire nel cuore della Chiesa il ricordo dei bambini non nati a causa dell’aborto”.

Verda: “La campana suona per imporre un giudizio”

“La “Campana per i bambini mai nati” suonerà ogni sera alle venti. Non lo farà per avvertire un pericolo, non per chiamare una comunità a raccolta, né per segnare il tempo che passa. Suonerà per imporre un giudizio. Per scelta del Vescovo, infatti, si è deciso di ricordare così i “bambini non nati a causa dell’aborto” così Edoardo Verda, consigliere comunale di Imperia del Partito Democratico.

E aggiunge il consigliere: “Una scelta che non parla di cura né di ascolto, ma di colpa. Una scelta che trasforma il dolore in simbolo e il simbolo in accusa. Un’intrusione insopportabile in una sfera che non riguarda la religione, ma l’autodeterminazione delle donne”.

“Quando un’istituzione religiosa decide di “dare voce” a qualcuno in questo modo, deve sapere che così facendo ne mette a tacere molti altri. Colpisce chi ha dovuto compiere scelte individuali, spesso dolorose, che non possono e non devono essere trasformate in strumenti di propaganda morale”.

“Da consigliere comunale, ma soprattutto da medico, tengo a fare una precisazione che ritengo fondamentale: la salute non è e non può essere un terreno di battaglia ideologica. La legge 194 non è “cultura della morte”, ma una legge di civiltà che tutela la salute, la dignità e l’autodeterminazione delle donne. Non è accettabile che una conquista di libertà così importante venga delegittimata da simili iniziative colpevolizzanti”.

E conclude: “Il rintocco di quella campana non porta conforto, ma alimenta una battaglia ideologica sulla pelle delle persone, calpestando il rispetto dovuto alle storie e alle sofferenze di ognuno.”

 Ioculano (PD): “Sanremo non è uno stato religioso: le campane tornino a comunicare rispetto e lascino in pace le coscienze”

“L’iniziativa della cosiddetta ‘campana dei bambini non nati’ installata a Sanremo è un atto inopportuno e poco delicato, che rischia di trasformare un tema complesso e doloroso in uno strumento di colpevolizzazione delle donne. In un Paese in cui l’interruzione volontaria di gravidanza è regolata da una legge dello Stato – la legge 194 – frutto di un equilibrio alto tra tutela della salute, autodeterminazione e responsabilità, ogni messaggio pubblico che insinui giudizio morale o pressione simbolica sulle scelte delle donne è inaccettabile. La Chiesa cattolica – anzi no, non voglio cadere in sgradevoli generalizzazioni – quindi: la diocesi Ventimiglia-Sanremo dovrebbe interrogarsi sulle proprie priorità. Non può essere il corpo delle donne, né le loro scelte, il terreno su cui costruire campagne simboliche o identitarie. Il rispetto della laicità delle istituzioni e della libertà di coscienza è un valore fondante della nostra democrazia. Difendere la legge 194 significa difendere la dignità, la salute e l’autonomia delle donne, non promuovere la superficialità o la mancanza di rispetto per la vita. Serve meno retorica e più rispetto. Serve ascolto, non giudizio. Nei discorsi politici come nelle omelie. E serve, soprattutto, non usare simboli pubblici  per alimentare divisioni e sensi di colpa. Le campane scandiscono non solo il tempo della chiesa, ma il tempo della  nostra comunità, e il tempo comune dovrebbe essere segnato dal rispetto”, cosi il consigliere regionale PD Enrico Ioculano in merito all’iniziativa del vescovo Suetta.