Brescia (BS)

Scuola, nel Bresciano l’80% di chi ha seguito i consigli dei docenti è stato promosso

Su 12mila ragazzi residenti ben 1.905 non sono riusciti a superare l'anno mentre il 71,2% è stato promosso a giugno e l'84% dopo gli esami di settembre

Scuola, nel Bresciano l’80% di chi ha seguito i consigli dei docenti è stato promosso

Scuola, nel Bresciano l’80% di chi ha seguito i consigli dei docenti è stato promosso.

Nel Bresciano quale è la situazione riferita all’anno scolastico 2024/2025?

Questo è quanto è emerso dai dati presentati dalla Provincia di Brescia presenta e relativi al passaggio dalla scuola secondaria di primo grado alla scuola secondaria di secondo grado per l’anno scolastico 2024/2025, nell’ambito del progetto provinciale per l’Orientamento, sostenuto in modo continuativo dal 2015 attraverso specifici Protocolli d’intesa condivisi con l’Ufficio Scolastico Territoriale, con le istituzioni scolastiche e formative del territorio e che nel corso di questi 10 anni ha orientato ben oltre 130.000 ragazzi. Dati che possono rappresentare una valida guida in concomitanza con l’imminente apertura delle iscrizioni all’anno scolastico 2026/2027, dal 13 gennaio al 14 febbraio 2026.

Cosa è emerso

Nella nostra provincia lo scorso anno circa uno studente su sei non ha superato il primo anno di scuola superiore. A parlare sono i dati secondo i quali su 12mila ragazzi residenti ben 1.905 non sono riusciti a superare l’anno mentre il 71,2% è stato promosso a giugno e l’84% dopo gli esami di settembre.

A balzare all’occhio in maniera importante nei dati dell’Osservatorio provinciale sull’Orientamento è che gli studenti che seguono le indicazioni del consiglio di orientamento dei docenti ottengono risultati migliori. L’80% di chi ha ascoltato le indicazioni fornite dai docenti è stato infatti promosso a giugno contro il 72% di chi ha scelto in maniera autonoma. Se a ciò aggiungiamo poi coloro che sono stati promossi a settembre la differenza diventa davvero importante: 91% contro all’86%.

Ma su cosa si basano le indicazioni dei docenti?

Le indicazioni fornite dai docenti tengono conto oltre al rendimento scolastico anche delle personali attitudini, degli interessi, delle motivazioni ed anche dell’emotività dello studente.

Però spesso gli studenti decidono di intraprendere strade diverse rispetto a quanto consigliato dai docenti. In particolare per quanto riguarda i licei, tale percorso di studi è stato scelto dal 36% degli studenti di contro al 32% consigliato per i licei mentre per gli istituti tecnici si parla del 34% scelto contro il 26% consigliato.

Altro dato da non sottovalutare quello relativo all’abbandono scolastico che nella nostra provincia si attesta al 3% annuo: in particolare nel quinquennio dall’anno scolastico 2018/19 al 2023/24 ben 1.980 studenti hanno abbandonato la scuola.

“La sfida è migliorare la qualità delle scelte”

«Desidero innanzitutto ringraziare l’Ufficio Scolastico Territoriale di Brescia, i dirigenti scolastici, i docenti e tutte le istituzioni coinvolte nel sistema provinciale di monitoraggio dell’orientamento, per la collaborazione e la qualità del lavoro svolto. Non si tratta di un giudizio sulle scelte individuali, che restano libere e personali, ma di una constatazione empirica: quando il consiglio di orientamento e la scelta finale coincidono, la probabilità di successo è più alta fin dai primi scrutini. Questo riduce la necessità di interventi compensativi e contribuisce a rendere più efficiente il sistema formativo nel suo complesso. I dati relativi all’ingresso nel primo anno delle scuole superiori non indicano percorsi “giusti” o “sbagliati”, ma aiutano a comprendere dove il sistema funziona e dove, invece, richiede maggiore supporto. L’informazione è significativa anche per la programmazione pubblica: ogni recupero, ripetenza o abbandono comporta costi educativi, sociali e organizzativi che non riguardano solo la scuola, ma coinvolgono i servizi territoriali, il sistema dei trasporti e, nel medio periodo, il mercato del lavoro.La sfida non è aumentare il numero di indicazioni o di offerte, ma migliorare la qualità delle scelte, rendendole più consapevoli, sostenibili e coerenti con le caratteristiche degli studenti e dei territori. Disporre di dati affidabili e continui ci consente di intervenire in modo mirato, rafforzando l’orientamento come strumento di prevenzione e non come semplice momento informativo» commenta Agostino Damiolini, consigliere delegato alla Formazione e Istruzione della Provincia di Brescia.

L’importanza dell’orientamento nelle scuole

«Nelle scuole l’orientamento non è un atto puntuale, ma un processo che accompagna gli studenti lungo l’intero triennio. Non si limita alla valutazione delle prestazioni scolastiche né alla rilevazione di interessi o attitudini, ma osserva nel tempo competenze personali, motivazione allo studio, dimensioni emotive, capacità di organizzazione, di riflessione su di sé e di gestione delle difficoltà. Il consiglio di orientamento espresso dal Consiglio di classe nasce da questo sguardo complesso e condiviso, con l’obiettivo di indirizzare ciascuno verso il percorso che, allo stato delle cose, appare più vantaggioso per affrontare con serenità gli studi superiori. Questo insieme di azioni educative e di osservazioni continuative rappresenta anche un presidio fondamentale nella prevenzione della dispersione scolastica, intesa non solo come perdita di studenti per l’istituzione, ma come possibile perdita di fiducia, di motivazione e di progettualità per le persone. Percorsi formativi fragili o segnati da ripetuti insuccessi possono infatti minare il senso di auto-efficacia e ridurre la capacità di immaginare il proprio futuro. In questo senso, l’orientamento svolge una funzione decisiva: evitare che difficoltà scolastiche temporanee si trasformino in rinuncia al progetto di vita» Daria Giunti, referente provinciale per la raccolta dei dati delle scuole.