SOCIETÀ
Uno dei punti fermi dell’Inter 2025/26 è la sua struttura dirigenziale. L’esperienza e l’affiatamento di Marotta, Ausilio e Baccin rappresentano una sicurezza per il club, che ha modificato i suoi parametri di mercato con l’arrivo del fondo Oaktree, andando a cercare profili giovani da affiancare all’ossatura della squadra degli ultimi sei anni. A parte Akanji, che ha sostituito Pavard, gli altri cinque innesti hanno tra i 20 e i 24 anni e si stanno inserendo gradualmente nel gruppo.
La grande novità è soprattutto in panchina, dove la dirigenza ha scelto Cristian Chivu dopo la fine dell’era Inzaghi. Lo stesso presidente Marotta ha definito coraggiosa la scelta, anche se questo è il segno che oggi l’Inter non è più quel club che ha bisogno dell’uomo forte in panchina per essere competitiva.
L’Inter sta riuscendo a coniugare competitività e sostenibilità, ora anche l’ultimo bilancio ha chiuso con un significativo +35: voto 7,5.
STAFF TECNICO
Chivu è arrivato con un grande bagaglio da giocatore vincente, ma con solo 13 panchine in Serie A e sei anni nel settore giovanile dell’Inter. Il suo primo compito già durante il Mondiale per Club di giugno è stato quello di rianimare dal punto di vista mentale un gruppo ferito e abbattuto. Dopo un tentativo di minirivoluzione estiva, è stata scelta la strada dell’evoluzione graduale del progetto tecnico, che vede una maggiore ricerca di verticalità, pressing e recupero palla alto, ma che conserva l’ossatura del 3-5-2 degli ultimi anni. Questo ha portato a ottime prestazioni, ma in una prima fase anche a troppe ripartenze subite. Dopo ulteriori accorgimenti tattici Chivu è riuscito a dare una maggiore continuità soprattutto nel rendimento difensivo, mentre quello offensivo resta la dote migliore della squadra, che ha per distacco il migliore attacco per gol e produzione di occasioni del campionato. Resta ancora la fragilità mentale in alcuni momenti di difficoltà, è questo l’ultimo scoglio su cui l’allenatore deve lavorare per avere più determinazione e cattiveria agonistica nei momenti clou.
Chivu si è calato bene nello spogliatoio, dove viene riconosciuta la sua leadership, non era scontato: voto 6,5.
SQUADRA
In porta Sommer ha lasciato intravedere un calo rispetto alle scorse stagioni, mentre Martinez è stato frenato dai problemi fuori dal campo. Nella seconda parte della stagione si dovrà capire se lo spagnolo può diventare il primo portiere. In difesa ci sono tre senatori in scadenza di contratto, mentre Akanji, Bisseck e Bastoni rappresentano il terzetto del presente e del futuro, con il tedesco che deve crescere per confermarsi ad alti livelli. Centrocampo e attacco sono stati rafforzati dal mercato, anche se resta da risolvere la questione Frattesi, che reclama più spazio e non è detto che lo potrà trovare all’Inter. In attacco i nerazzurri hanno trovato quelle alternative che l’anno scorso non avevano.
Rosa profonda con alternative in tutti i reparti, anche se migliorabile con velocità in difesa, fisicità a centrocampo e imprevedibilità sulla trequarti: voto 7.
VOTO COMPLESSIVO ALLA PRIMA PARTE DI STAGIONE
CAMPIONATO: 6,5
CHAMPIONS LEAGUE: 6,5
COPPA ITALIA: 6,5
SUPERCOPPA: 5,5