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Vlasic fa sognare il Toro: Baroni non può farne a meno

Nikola Vlasic a 28 anni ha raggiunto la sua definitiva maturazione tra gol, assist e prestazioni di sostanza da vero capitano.

Vlasic fa sognare il Toro: Baroni non può farne a meno

Non è stata una fiammata improvvisa, né un’esplosione inattesa. L’ascesa di Nikola Vlasic è il risultato di un percorso costruito passo dopo passo, con pazienza e sostanza. I segnali erano evidenti da settimane: un ruolo diverso, nuove responsabilità, una centralità sempre più marcata nel gioco del Torino. A completare il quadro ci ha pensato lui, con la serietà che lo contraddistingue prima ancora del talento. Oggi il Toro può contare sul miglior Vlasic di sempre: a 28 anni è diventato decisivo sotto porta, imprescindibile nell’equilibrio della squadra e affidabile anche quando c’è da difendere. Segna, fa segnare e lotta. Un giocatore totale, difficile immaginare di più.

Baroni, sotto l’albero di Natale, si è ritrovato un reparto offensivo al completo e in buona condizione, con Adams, Simeone, Ngonge, Zapata e Njie pronti a dare il loro contributo. In questo contesto, la maturità piena di Vlasic rappresenta un valore aggiunto enorme. Il Toro ha ripreso slancio con due vittorie consecutive, contro la Cremonese e sul campo del Sassuolo, e ora guarda con ambizione alla sfida del 27 contro il Cagliari, con l’idea di non spegnere l’atmosfera positiva delle feste.

Vlasic offre a Baroni qualità decisive, a partire da una lettura del calcio superiore alla media. Sa interpretare i momenti delle partite, capisce quando accelerare e quando gestire. Non è un caso se il tecnico ha deciso di arretrarlo stabilmente: dopo una carriera vissuta tra trequarti ed esterno, oggi Nikola occupa il centrocampo da mezzala, a destra o a sinistra, portando carisma ed esperienza internazionale. A tutto questo si aggiungono i numeri offensivi. Dal 24 novembre contro il Como ha segnato quattro gol in cinque giornate, e un rendimento simile lo aveva raggiunto solo nel 2022-23, sempre in granata. Il record personale stagionale è di cinque reti, l’obiettivo dichiarato è superarlo e avvicinarsi alla doppia cifra.

Da novembre, in Serie A, nessuno ha partecipato a più gol di lui: sei tra reti e assist, come Lautaro Martinez. Aveva inaugurato il 2025 con una prodezza nel derby di gennaio e con parole chiare: «Io amo il Toro, amo questo club: farò di tutto per entrare nella storia». Da allora la sua leadership è cresciuta, anche grazie alla fascia di vice-capitano, e il club lo ha messo al centro del progetto. Juric lo aveva definito un “pitbull” per l’aggressività, Baroni ne ha esaltato anche la sostanza tattica. I dati di Sassuolo parlano chiaro: duelli, contrasti, palloni recuperati, presenza costante nella battaglia. Ora arriva il Cagliari, e per Vlasic non è solo un’altra partita: è l’occasione per confermare che questa corona, conquistata con lavoro e continuità, non è destinata a cadere.