Dove si brinda quest’anno a Bergamo? Più spesso fuori casa che in salotto.
Tra Natale e Capodanno, ristoranti e locali della città e della provincia fanno il pieno. I numeri di Confindustria per le feste 2025 parlano chiaro: oltre 526mila bergamaschi scelgono di mangiare fuori casa tra pranzi e cene, con una spesa complessiva che supera i 32,6 milioni di euro tra città e provincia.
Natale senza stress (e senza fornelli)
Il momento più forte resta il pranzo di Natale, che da solo vale circa 8 milioni di euro. In moltissimi ristoranti le prenotazioni sono chiuse da tempo, mentre dove resta qualche posto libero si punta al tutto esaurito nei giorni immediatamente precedenti. Sempre più famiglie scelgono di evitare fornelli, spesa e preparativi, preferendo la comodità del ristorante, nonostante un generale clima di attenzione alle spese.
Anche la sera della Vigilia, tradizionalmente poco sentita a Bergamo, sta crescendo: sono previsti oltre 65mila coperti, per una spesa complessiva di 3 milioni e 140mila euro.
La sera di Natale e il pranzo di Santo Stefano diventano poi una sorta di “Natale bis”, spesso con amici o parenti diversi: in totale coinvolgono 77.314 persone, per un valore di 2 milioni e 938mila euro.
Capodanno si decide all’ultimo
Per Capodanno funziona sempre allo stesso modo: si aspetta, si rimanda e poi, all’ultimo, si decide. Molti locali contano sulle conferme dell’ultima settimana e la vera corsa alle prenotazioni parte dopo Natale, tra il 26 e il 27 dicembre.
Nel complesso, tra veglioni, ristoranti, catering, eventi e locali da ballo, la notte di San Silvestro vale oltre 11 milioni e 106mila euro: di questi, 10 milioni e 275mila euro arrivano da cenoni e ristoranti, mentre oltre 831mila euro riguardano catering, eventi e serate nei locali da ballo.
I prezzi dei menù variano molto. Per le festività si va in genere dai 55 ai 100 euro, con punte più alte nei locali più noti. A Natale si può arrivare anche a 160 euro e oltre, mentre per il Cenone di Capodanno la media sale fino a 120 euro, con proposte che toccano anche 180-200 euro.
Come va il turismo
Sempre secondo l’analisi di Confindustria, il turismo chiude l’anno con un andamento complessivamente positivo. In città e nell’hinterland i giorni delle feste sono più tranquilli per via degli stop aziendali, ma quello che un tempo era un periodo “morto” sta diventando sempre più interessante.
Capodanno resta il momento più richiesto, con presenze in linea con lo scorso anno e ancora qualche disponibilità. Negli hotel funzionano soprattutto i pacchetti completi: pernottamento, cenone di San Silvestro e prima colazione, meglio se gourmet. Tengono molto bene anche le spa e il turismo wellness, dal Lago alla Valle Imagna, così come il turismo termale a San Pellegrino, che attira anche visitatori stranieri.
In montagna con poca neve
In montagna, eventi e mercatini compensano la poca neve. Nelle Valli, infatti, il bilancio è positivo, nonostante l’attesa per nevicate più abbondanti.
In Val Seriana e Val di Scalve, come segnala PromoSerio, le presenze sono buone soprattutto nei fine settimana e nei giorni clou delle feste. Molte strutture sono prossime al tutto esaurito a Gromo, Clusone e Castione della Presolana. I soggiorni sono brevi, in media due o tre notti, con famiglie e coppie provenienti soprattutto dalla Lombardia, in particolare dall’area milanese.
Anche in Val Brembana le prenotazioni per Natale e Capodanno sono in linea con lo scorso anno: San Pellegrino Terme registra un’altra stagione positiva, mentre località come Branzi, Roncobello, Valtorta e Serina segnano il tutto esaurito. Buone presenze anche in Valle Imagna, grazie a mercatini, pattinaggio, eventi e proposte più originali come trekking con i lama.
Capodanno al Lago
Anche il lago resta una destinazione scelta, soprattutto per Capodanno, spesso abbinata a offerte gourmet o wellness. Da Sarnico a Lovere, fino all’Epifania le richieste non mancano. Secondo l’Infopoint Alto Sebino molte strutture hanno ancora disponibilità nel periodo natalizio, ma a fare la differenza sono come sempre le prenotazioni last minute.
La clientela è in prevalenza italiana, ma non mancano turisti stranieri, soprattutto dal Nord Europa, oltre a inglesi e francesi.
Quanto si paga per i regali
Sul fronte dello shopping natalizio, l’83,4% dei bergamaschi farà acquisti, un dato superiore alla media nazionale. La spesa media prevista è di 228 euro a persona, contro i 220 dello scorso anno (+3,6%). Ma cresce anche il divario sociale: oltre il 16% rinuncerà del tutto ai regali.
I doni più scelti restano i prodotti enogastronomici (19,7%), seguiti da cura della persona (15,2%), abbigliamento e articoli sportivi (13,2%). In crescita biglietti per spettacoli ed eventi (11,7%), giochi per bambini (10,3%) ed elettronica (9,6%). Bene anche i voucher per cene gourmet, sempre più apprezzati come regalo pratico e mirato.