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Marito, moglie e il loro cane trovati senza vita in casa: femminicidio o tragedia della disperazione?

In casa trovato un biglietto di scuse dell’uomo. La donna era malata: resta aperta, ma più remota, l’ipotesi di un malore fatale

Marito, moglie e il loro cane trovati senza vita in casa: femminicidio o tragedia della disperazione?

Potrebbe essere l’autopsia a chiarire definitivamente i molti dubbi che ancora circondano la morte di Roberto Bianchi e Graziella Botta, i coniugi di 78 e 77 anni trovati senza vita nella loro abitazione di Uggiate con Ronago, provincia di Como.

Al momento, però, la pista ritenuta più accreditata dagli investigatori è quella dell’omicidio-suicidio. Non viene del tutto esclusa nemmeno l’ipotesi che la donna possa essere deceduta per cause naturali e che il marito, sconvolto dal dolore, si sia poi tolto la vita: una possibilità considerata tuttavia più remota.

L’ipotesi prevalente resta quella di un femminicidio maturato in un contesto di profonda disperazione, forse legata alla malattia della donna.

Una tragedia che si sarebbe consumata poche ore prima che la morte di un’altra donna, la 40enne Anna Tagliaferri, scuotesse nuovamente il Paese. Anche nel caso della vittima campana, si tratterebbe di femminicidio.

Uggiate, marito e moglie trovati morti in casa

La tragedia ha scosso profondamente l’intera comunità. In segno di rispetto e di vicinanza, il Comune di Uggiate con Ronago ha deciso di spegnere le luminarie natalizie e le luci della festa. Un gesto simbolico per condividere il dolore di fronte a una vicenda che ha lasciato sgomenti cittadini, vicini e conoscenti.

I fatti risalgono alla serata di sabato 20 dicembre 2025, quando, in una villetta di via Borgonovo, alla periferia del paese e non lontano dal confine con la Svizzera, sono stati rinvenuti i corpi senza vita dei due anziani coniugi. A fare la drammatica scoperta è stato uno dei figli di Roberto Bianchi, nato dal suo primo matrimonio. Preoccupato perché da circa due giorni non riusciva a mettersi in contatto con il padre, si è recato nell’abitazione, trovandosi di fronte a una scena sconvolgente.

Le indagini

Le indagini sono state immediatamente avviate dai carabinieri di Faloppio, dal Radiomobile e dal Nucleo Investigativo di Como, sotto il coordinamento del sostituto procuratore Simone Pizzotti. L’abitazione è stata posta sotto sequestro. Fin dalle prime verifiche è apparsa poco verosimile l’ipotesi di una rapina, mentre si sono concentrate le attenzioni degli inquirenti su quanto accaduto all’interno della coppia.

Uggiate, marito e moglie trovati morti in casa: l’ipotesi dell’omicidio-suicidio
Uggiate, carabinieri sul luogo della tragedia

Secondo quanto emerso finora, il corpo di Graziella Botta è stato trovato sul letto, apparentemente privo di ferite evidenti o di segni di violenza. Tuttavia, gli abiti risultavano intrisi di sostanza ematica e non è escluso che la donna possa essere stata soffocata.

Accanto a lei, sempre sul letto, giaceva anche il cane della coppia, morto anch’esso, probabilmente soffocato.

Il corpo di Roberto Bianchi, invece, si trovava riverso sul pavimento della sala, in una pozza di sangue. Il medico legale avrebbe riscontrato ferite ai polsi e al gomito sinistro, compatibili con un gesto autolesionistico compiuto con un coltello.

Il biglietto di scuse

Un elemento ritenuto significativo dagli investigatori è il ritrovamento di un biglietto di scuse, scritto e firmato dall’uomo, che sembrerebbe avvalorare l’ipotesi dell’omicidio-suicidio. Al momento, tuttavia, le cause ufficiali dei decessi non sono state ancora rese note e solo gli esami medico-legali potranno fornire risposte più precise.

L’autopsia

Nella giornata di oggi, lunedì 22 dicembre 2025, è prevista la definizione della data dell’autopsia sui corpi dei due coniugi, disposta dalla Procura. Gli accertamenti, che con ogni probabilità verranno effettuati prima di Natale dal medico legale Giovanni Scola, saranno decisivi per ricostruire la dinamica dei fatti, stabilire l’orario dei decessi e chiarire le reali cause della morte, in particolare quella della donna.

Molto attivi nella comunità

Roberto Bianchi e Graziella Botta vivevano da sempre a Uggiate con Ronago ed erano molto conosciuti in paese. Lui aveva lavorato per anni come frontaliere e da qualche tempo era in pensione; era una presenza abituale nelle strade del paese, spesso visto passeggiare con il cane, sempre disponibile a una battuta e a un saluto.

Lei, impegnata in parrocchia, negli ultimi tempi usciva meno di casa. Secondo quanto riportato, stava affrontando alcuni problemi di salute e si stava sottoponendo a visite ed esami medici, un elemento che potrebbe aver inciso sul fragile equilibrio della coppia.

La lunga malattia della prima moglie

I due erano sposati da circa vent’anni e vivevano una vita ritenuta tranquilla, senza che emergessero segnali evidenti di conflitti o difficoltà. Roberto Bianchi era al secondo matrimonio: la prima moglie era scomparsa dopo una lunga e difficile malattia, un’esperienza che potrebbe aver lasciato segni profondi. Anche per questo, gli investigatori stanno cercando di comprendere il contesto emotivo e psicologico in cui si è consumata la tragedia.

Il sindaco: “Silenzio e preghiera”

Il sindaco di Uggiate con Ronago, Ermes Tettamanti, ha espresso il cordoglio dell’intera comunità con parole cariche di dolore e riflessione. Ha sottolineato come la scomparsa di due vite abbia aperto una ferita profonda, invitando a interrogarsi sul senso del benessere che spesso si dà per scontato e sui drammi interiori che possono restare invisibili anche a chi vive accanto a noi.

“Davanti a quanto accaduto siamo costernati, increduli, impotenti”, ha scritto il primo cittadino, aggiungendo che ora è solo il tempo del silenzio e della preghiera.

In attesa degli esiti dell’autopsia e delle conclusioni delle indagini, resta lo sconcerto per una vicenda che mette ancora una volta di fronte alla fragilità umana, alla solitudine e alla difficoltà di cogliere il disagio profondo che può annidarsi dietro un’apparente normalità. Una tragedia che interroga un’intera comunità e che chiede rispetto, cautela e verità.

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