In attesa che arrivi il solito comunicato infarcito di «volemose bene» a firma del segretario Massimo Corcione (o una ben più probabile alzata di spalle), i fatti dimostrano per l’ennesima volta di come l’aria, all’interno del circolo PD del Chivassese, sia decisamente frizzantina.
PD, Loddo si dimette ma…
Ha la data di martedì 16 dicembre, la lettera all’assemblea degli iscritti con cui Giorgio Loddo annuncia le proprie dimissioni da tesoriere.
«Nella serata di 15 dicembre – scrive Loddo – si è riunito il Direttivo del nostro Circolo con all’ordine del giorno la richiesta delle mie dimissioni dall’incarico di Tesoriere, avanzata dal Segretario Massimo Corcione per il venir meno del rapporto fiduciario nei miei confronti.
Tale richiesta è stata motivata dalle critiche e dalle osservazioni che, in più occasioni, ho espresso rispetto all’operato del Segretario.
Pur non condividendo né ritenendo fondate tali motivazioni, e rimanendo anzi fermamente convinto che l’attuale gestione del Circolo lasci uno spazio sempre più limitato al confronto e alla discussione politica, favorendo l’emarginazione del pensiero critico e la prevalenza di logiche di carattere personale, ho ritenuto opportuno accogliere la richiesta e rassegnare le mie dimissioni.
Le dimissioni dall’incarico di Tesoriere, ruolo che ritengo di aver svolto con diligenza e nel pieno rispetto delle regole che disciplinano la vita del Partito, diverranno efficaci a partire dalla metà di gennaio 2026, una volta completata e presentata la rendicontazione economica.
Nel frattempo, dopo diversi tentativi volti a individuare una soluzione condivisa, ho avviato una procedura presso la Commissione di Garanzia del Partito nei confronti del sindaco Claudio Castello, ai sensi del regolamento finanziario che prevede l’obbligo, per tutti gli eletti nelle liste del Partito Democratico, di versare un contributo pari al 10% dell’ammontare lordo dell’indennità di carica, obbligo che non risulta essere stato ottemperato.
Lascio l’incarico, ma non certamente l’impegno politico nei confronti di questo Partito, nella speranza che il Circolo possa tornare a essere un luogo autentico di dibattito, partecipazione e confronto democratico».