Carate Brianza (MB)

Natale all’asilo senza canti religiosi, Cl «corregge» il suo assessore: «Natale, un fatto»

Comunione e Liberazione sulla vicenda dell’asilo comunale che ha scelto di non far cantare brani religiosi

Natale all’asilo senza canti religiosi, Cl «corregge» il suo assessore: «Natale, un fatto»

Sulla vicenda della scuola dell’infanzia comunale di via Sciesa a Carate Brianza, finita la scorsa settimana al centro delle critiche dell’europarlamentare della Lega Silvia Sardone per la scelta di non fare cantare ai bambini motivi religiosi in occasione dell’uscita didattica natalizia, è intervenuto anche il Movimento di Comunione e Liberazione.

Natale all’asilo senza canti religiosi, Cl «corregge» il suo assessore: «Natale, un fatto»

Un intervento garbato che «corregge» però la presa di posizione a difesa della scuola da parte del sindaco e soprattutto dell’assessore all’Istruzione, Ian Farina, esponente di Giunta vicino al Movimento nato dal carisma di don Luigi Giussani.

«La decisione della scuola comunale dell’infanzia di via Sciesa di far cantare canzoni natalizie ‘non religiose” ha assunto fama nazionale, televisiva e non, con conseguente dibattito – scrive in una nota il Movimento di Cl – Dibattito che si è molto concentrato sulle conseguenze, ma non sul primo dato elementare che chiunque dovrebbe riconoscere: il Natale è innanzitutto un fatto storico, talmente dirompente che, a partire da quel fatto, noi contiamo gli anni della nostra storia. Nel corso di duemila anni questo avvenimento ha originato una ricchezza culturale che ha plasmato il mondo, permettendone quella fioritura artistica (e anche musicale) di cui tutti godiamo i frutti. Inoltre, senza quel fatto non avremmo mai appreso il rispetto per la dignità della persona che ci consente, ancora oggi, di accogliere chi non ha la nostra fede. Non ci avrebbe permesso, cioè, di comprendere il vero valore della laicità e del rispetto, che non è cancellare le differenze, ma valorizzare ogni identità, affinché ciascuno possa liberamente esprimere se stesso nello spazio pubblico. Cristo – prosegue la nota – per noi non è una favola o un mito, è un Fatto avvenuto duemila anni fa e che pretende di avvenire e di essere presente ancora oggi attraverso l’amicizia di coloro che Lo seguono. Per questo occorre farne memoria, attraverso canti o gesti concreti e visibili come il Presepe vivente di Agliate che, da quasi cinquant’anni, ci aiuta a immedesimarci nel Dio divenuto bambino nella grotta di Betlemme. Le migliaia di persone che ogni anno partecipano a questa sacra rappresentazione – conclude la nota – testimoniano come questo gesto non sia né divisivo né irrispettoso di alcuno… Vi invitiamo a venire a vedere perché è il miglior modo per capire!».