Viterbo (VT)

Civita Castellana, niente patteggiamento per il tentato omicidio con machete: Gip rigetta l’accordo

Il giudice Cialoni ha respinto i 5 anni di pena concordati per i due imputati, ritenendoli inadeguati rispetto alla gravità dell'aggressione

Civita Castellana, niente patteggiamento per il tentato omicidio con machete: Gip rigetta l’accordo

Il caso del brutale tentato omicidio avvenuto a Civita Castellana lo scorso marzo ha subito un’importante svolta giudiziaria. Il giudice per le indagini preliminari (Gip) Rita Cialoni ha respinto la richiesta di patteggiamento avanzata dalla difesa dei due uomini accusati dell’aggressione, ritenendo insufficiente la pena concordata tra le parti. La decisione del giudice getta nuova luce sul procedimento, aprendo la strada a ulteriori sviluppi e possibili scenari processuali.

Il no del gip al patteggiamento: Una scelta motivata

Il Gip Rita Cialoni ha motivato il suo rifiuto del patteggiamento, ritenendo non congrui i cinque anni di reclusione proposti per i due imputati marocchini, di 31 e 37 anni, accusati del tentato omicidio di un 27enne tunisino. L’aggressione, avvenuta il 16 marzo scorso di fronte al ristorante “La Giaretta” a Civita Castellana, aveva destato grande sconcerto nella comunità locale per la sua efferatezza. Il giudice ha preso in considerazione le modalità particolarmente violente dell’attacco e la gravità delle lesioni riportate dalla vittima, elementi che hanno pesato sulla sua decisione.

Dettagli dell’aggressione e gravità delle ferite

La vittima, difesa dall’avvocato Walter Pella, ha subito ferite gravissime a causa del machete utilizzato nell’aggressione. Il 27enne ha riportato lesioni a un polmone, al diaframma e all’emitorace destro, oltre alla frattura di diverse costole e della scapola. Particolarmente grave, una profonda ferita che partiva dalla zona lombare estendendosi fino al basso ventre, con la lama che ha perforato il colon. La gravità di queste lesioni ha portato il Gip a ritenere inadeguata la pena inizialmente concordata, sottolineando la necessità di una valutazione più severa dei fatti.

Sviluppi processuali e riti alternativi

A seguito del rifiuto del patteggiamento, il caso tornerà in aula a gennaio per l’assegnazione del procedimento a un altro Gip. Sarà quindi valutata l’opzione del rito abbreviato. Parallelamente, si svolge il processo a carico degli altri due marocchini, di 24 e 27 anni, ritenuti coinvolti nell’aggressione del 27enne tunisino e di un altro connazionale 22enne, avvenuta in via Ferretti. In questo procedimento, l’avvocato Luigi Mancini, difensore degli imputati, ha sollevato una questione preliminare relativa alla validità del decreto di giudizio immediato, contestando la mancata traduzione in lingua araba e la conseguente incomprensione, da parte di uno degli assistiti, della possibilità di ricorrere a riti alternativi. Il pm Massimiliano Siddi ha accolto l’istanza, portando al rinvio dell’udienza a gennaio. In quell’occasione, la difesa comunicherà se gli assistiti intendono optare per riti alternativi come il patteggiamento o l’abbreviato.

Riflessioni sul caso e prospettive future

La decisione del Gip di non avallare il patteggiamento nel caso del tentato omicidio a Civita Castellana evidenzia l’importanza di valutare attentamente la gravità dei reati e l’adeguatezza delle pene proposte. Il caso rimane aperto e ricco di interrogativi, con ulteriori sviluppi attesi nel prossimo futuro. La comunità locale resta in attesa di una risoluzione che possa fare giustizia su un episodio di violenza che ha scosso profondamente la tranquillità della cittadina.