Negli ultimi dodici mesi a Treviso e provincia si è registrata una forte crescita di saloni di acconciatura e centri estetici gestiti da imprenditori di origine straniera. La domanda crescente di servizi di bellezza, unita a iter amministrativi più snelli, ha favorito l’ingresso di nuove attività nel settore.
Questa tendenza evidenzia un significativo spirito imprenditoriale da parte delle comunità straniere, che vedono nella cura della persona un’opportunità concreta di lavoro e integrazione.
Controlli dei NAS
Come riferito da una nota stampa dei Carabinieri di Treviso diffusa venerdì 12 dicembre 2025 tramite i loro canali ufficiali, dal mese di maggio, i carabinieri del NAS di Treviso hanno intensificato le verifiche nel comparto, eseguendo 74 controlli su tutto il territorio provinciale.
In alcuni casi sono emerse irregolarità tali da portare alla denuncia di un titolare per uso di atti falsi.

Sospensioni e sanzioni
Le ispezioni hanno determinato la sospensione di 7 attività di barbiere/acconciatore e di 2 centri estetici, tutti situati nell’hinterland trevigiano.
Sono state inoltre elevate sanzioni amministrative per circa 31.000 euro, mentre il valore complessivo dei beni sequestrati — strutture, arredi e attrezzature — ammonta a circa 1.900.000 euro.

Principali irregolarità
Gli illeciti contestati riguardano soprattutto inadempienze autorizzative e procedurali, collegate alla mancata osservanza di leggi regionali, regolamenti comunali e norme specifiche del settore.
Nel maggior numero di casi è stata riscontrata l’assenza del direttore tecnico qualificato, figura indispensabile per la conduzione regolare di parrucchieri ed estetisti.