Lecco (LC)

Centrale del Caleotto: per Arpa le emissioni verranno ridotte del 49%, non del 99%

Arpa ha rifatto i calcoli e ha riconosciuto l'errore scovato dai consiglieri Cesana e Valsecchi e dall'ing Mainetti

Centrale del Caleotto: per Arpa le emissioni verranno ridotte del 49%, non del 99%

Non si tratta di una riduzione del 99,9% degli ossidi di azoto e del monossido di carbonio, come indicato nero su bianco da Technoabitat nella sua prima relazione (dato che poi si è scoperto essere errato grazie all’accesso agli atti dei consiglieri Cesana e Valsecchi e al lavoro dell’ingegner Mainetti), ma di una riduzione rispettivamente del 49% e del 35% rispetto ad oggi.

Centrale del Caleotto: per Arpa le emissioni verranno ridotte del 49%, non del 99%

Questo è lo scenario delle emissioni della futura centrale del Calotto, prospettato da ARPA durante la seduta di ieri, giovedì 11 dicembre 2025. della Commissione V del Comune di Lecco. Si tratta, come sottolineato dalla dottoressa Emma Maria Adele Porro dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente, di dati non ancora ufficiali.

La presenza dell’esperta in Commissione era stata sollecitata l’altra settimana dal consigliere Alberto Anghileri, che aveva chiesto l’audizione in aula dei rappresentanti di tutti gli enti coinvolti nella Conferenza dei Servizi. In prima convocazione nessuno si era presentato, mentre durante la Commissione di ieri, richiamata nuovamente per discutere la proposta di delibera di Valsecchi e Cesana per l’annullamento dell’efficacia esecutiva della deliberazione consiliare del 29 settembre 2025, relativa alla variante urbanistica per la realizzazione della centrale cogenerativa al polo Calotto, ARPA ha deciso di partecipare.

“Dopo la segnalazione dell’errore, noi abbiamo rifatto i conti e questi sono al momento i risultati ufficiosi”, ha detto la dottoressa Porro. “In generale posso affermare che una centrale è più controllata di tante caldaiette, per ragioni di economie di scala.”

Sollecitata dai commissari (in particolare da Galli, che ha affermato: “Tecnohabitat e Acinque non hanno chiesto scusa. Il documento è stato presentato in Conferenza dei Servizi senza che nessuno se ne accorgesse. Sono stati presi provvedimenti? Tutto ciò mette in discussione la credibilità delle istituzioni.”), la dottoressa si è anche soffermata sul tipo di controlli che in genere vengono effettuati su impianti come quello del Caleotto.

“Il primo controllo sarà effettuato una volta che il sistema sarà a regime, e i risultati saranno trasmessi a tutti gli enti competenti. Va precisato che non siamo attrezzati per comunicare direttamente gli esiti ai cittadini; tuttavia, questi possono essere facilmente consultati tramite un semplice accesso agli atti. I sistemi di monitoraggio operano in modo continuo e vengono verificati da ARPA a intervalli non cadenzati, garantendo comunque un costante controllo delle attività.”

E la delibera in discussione: Cesana e Valsecchi hanno ribadito la necessità di annullare immediatamente l’efficacia esecutiva del provvedimento del Consiglio Comunale di settembre.

“La Regione ha sospeso il provvedimento, la Provincia ha fatto lo stesso, mentre il Comune non ha ancora preso alcuna decisione. La centrale si realizza a Lecco e il Comune è responsabile di quanto avviene sul suo territorio. Sospendere l’esecuzione è una scelta politica, competenza esclusiva dei consiglieri comunali. Se non abbiamo nulla da nascondere, la delibera deve essere portata in Consiglio Comunale: i cittadini sapranno chi vota contro. Non dobbiamo prolungare ulteriormente una discussione pleonastica e inutile. Dobbiamo agire come hanno fatto Provincia e Regione, che al momento stanno valutando l’assoggettabilità alla VIA”, ha detto il numero uno di Appello per Lecco, chiedendo che la discussione venga inserita nell’ordine del giorno del Consiglio Comunale calendarizzato per il 22 dicembre.

“Grazie a un accesso agli atti, è stato scoperto un errore che era sfuggito a diversi enti. Questo dovrebbe destare non poca preoccupazione nel Consiglio Comunale. Gli scivoloni, anche se commessi in buona fede, sono stati troppi: ora è necessario ristabilire credibilità.

Se il Consiglio voterà questa delibera, darà un chiaro segnale di attenzione e sostegno al processo di verifica attualmente in corso”, ha aggiunto Stefano Parolari.

Non dello stesso avviso l’assessore Rusconi: “Con la delibera di settembre ci limitiamo agli aspetti urbanistici. Solo qualora la Provincia rilasciasse l’autorizzazione unica, la variante allo strumento urbanistico sarebbe effettiva. Ad oggi, il procedimento è stato sospeso da Provincia e Regione. Finché la Provincia non rilascia l’autorizzazione, la nostra delibera non produce effetti.”