Dopo tredici anni, la morte di David Rossi, ex capo della comunicazione di Mps precipitato dalla finestra di Rocca Salimbeni a Siena, assume una lettura completamente nuova.
La commissione parlamentare d’inchiesta bis, guidata da Gianluca Vinci (FdI), annuncia con chiarezza che la pista ora da seguire è quella dell’omicidio o dell’omicidio come conseguenza di altro reato, contraddicendo le conclusioni precedenti che davano per probabile il suicidio.
Lesioni incompatibili con una caduta autonoma
Le nuove perizie, affidate al tenente colonnello dei Ris Adolfo Gregori e al medico legale Robbi Manghi, descrivono un quadro drammaticamente diverso: Rossi sarebbe stato trattenuto fuori dalla finestra da almeno una persona, nell’ultimo tratto della caduta tenuto per il polso sinistro.
Le lesioni al polso e al gomito, insieme al distacco del cinturino dell’orologio, non possono essere spiegate con un impatto a terra, sottolineano gli esperti. Il filmato rivisto dai Ris mostra inoltre che la cassa dell’orologio è caduta prima della caduta del polso, confermando che la frattura e la lacerazione non erano conseguenze della caduta autonoma.
“Quando David è entrato in banca non presentava alcuna ferita – spiega Vinci – Le lesioni riscontrate indicano che è stato esposto fuori dalla finestra, forse per spaventarlo o per altre ragioni, ma in ogni caso il dato certo è che si tratta di un omicidio”.
Gregori aggiunge: “Era trattenuto almeno nell’ultimo istante per il polso sinistro. Questo ha provocato le ferite riscontrate e il distacco dell’orologio”.
La richiesta della famiglia: riaprire le indagini
La notizia ha immediatamente riacceso la richiesta della famiglia di Rossi di riaprire le indagini. L’avvocato Carmelo Miceli ha annunciato la presentazione di un’istanza alla Procura per verificare la pista dell’omicidio.
“Finalmente è stato riconosciuto che David non era in uno stato di fragilità emotiva che giustificasse un gesto estremo”, dice la moglie Antonella Tognazzi. “Ora spero che si trovi chi è responsabile”.
Anche la figlia Carolina Orlandi solleva il peso di anni di attesa:
“È difficile accettare che le persone che volevano la sua morte abbiano continuato la loro vita come se nulla fosse accaduto”.
Conferme dalla simulazione 3D
La vicenda è tornata sotto i riflettori anche attraverso la trasmissione televisiva Le Iene, che ha mostrato una simulazione 3D realizzata dall’ingegnere forense Giuseppe Monfreda, arrivando alle stesse conclusioni della commissione.
Verso nuovi sviluppi giudiziari
Con questa svolta, il caso Rossi assume un nuovo corso, aprendo la strada a potenziali sviluppi giudiziari che potrebbero finalmente chiarire le circostanze di una tragedia che per anni era stata archiviata come suicidio.