Vimercate (MB)

Un «Sos» contro lo stupro

Presentato in ospedale il nuovo protocollo previsto per assistere le vittime di violenza sessuale

Un «Sos» contro lo stupro

Anche dall’ospedale di Vimercate si alza un grido per dire basta alla violenza contro le donne. Asst Brianza ha celebrato la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne con un’iniziativa intensa e partecipata.

Un «Sos» contro lo stupro

Martedì scorso è stata una giornata che, come hanno ricordato gli organizzatori, nessuno vorrebbe più dover celebrare, ma che resta necessaria per richiamare l’attenzione su un fenomeno drammaticamente attuale.

L’invito, infatti, ha voluto sensibilizzare sull’impegno di mettere in campo ogni azione possibile per prevenire le situazioni di abuso e accompagnare con competenza e rispetto le persone che subiscono violenza. Nell’atrio dell’ospedale il pomeriggio si è aperto con una serie di performance artistiche, musicali e letterarie curate dai Consultori di Asst Brianza insieme alle associazioni «Ad Libitum», «Arabesque Ballet» e «Jam Factory».

Gli interventi della professoressa Laura Pomicino hanno introdotto i diversi momenti, offrendo una riflessione sugli stereotipi di genere e sulla responsabilità sociale nella loro diffusione.

«Sos Violenza Sessuale»

Il cuore della giornata è stato la presentazione del nuovo servizio «Sos Violenza Sessuale», un presidio dedicato alle donne maggiorenni vittime di violenza sessuale, già operativo presso il nosocomio. Il progetto è nato dalla collaborazione tra il Pronto soccorso e l’area di Ostetricia e Ginecologia e rappresenta un passo significativo nella costruzione di un percorso strutturato e multidisciplinare per l’accoglienza delle vittime. Il servizio è stato concepito come un percorso protetto che si attiva direttamente dai Pronto Soccorso di Carate, Desio e Vimercate, evitando alla donna di dover ripetere più volte il racconto dell’accaduto. L’équipe multidisciplinare, composta da medici, infermieri, ostetriche, psicologhe, medici-legali, microbiologi, tossicologi e infettivologi, opera seguendo protocolli condivisi. La donna viene accolta in un ambiente riservato, dove può ricevere cure immediate, la profilassi per le infezioni sessualmente trasmesse e, se necessario, la contraccezione d’emergenza.

Una componente centrale del servizio è il supporto psicologico, che prosegue poi nei Consultori familiari della rete Artemide, garantendo un accompagnamento continuativo. L’équipe, inoltre, si occupa della raccolta delle tracce biologiche utili all’eventuale procedimento giudiziario, assicurando il rispetto della catena di custodia e un approccio non giudicante. La collaborazione con i servizi territoriali consente di attivare anche percorsi di protezione e, se la donna lo desidera, di avviare la denuncia in un contesto sicuro.

La presentazione del servizio si è aperta con la lettura del monologo «Lo stupro», di Franca Rame, interpretato dall’ostetrica Carla Colombo, un momento intenso che ha ribadito l’urgenza del tema. «La testimonianza di questa donna – ha dichiarato la dottoressa Colombo – Violentata e torturata a turno da cinque uomini è ancora oggi un grido di aiuto di altre migliaia di donne».