Lecco (LC)

Confindustria Lecco e Sondrio: un piano strategico per immaginare il futuro del territorio

Ripensare il territorio: una necessità, ma anche una responsabilità

Confindustria Lecco e Sondrio: un piano strategico per immaginare il futuro del territorio

Quale sarà il volto del territorio del Lario, della Valtellina e della Valchiavenna nei prossimi vent’anni? Quali sfide e quali opportunità attendono un’area così ricca di identità, ma allo stesso tempo messa alla prova da cambiamenti economici, sociali e infrastrutturali sempre più rapidi? A queste domande ha provato a rispondere lo Studio Strategico Territoriale “Il futuro dell’area del Lario, della Valtellina e della Valchiavenna: una visione di co-sviluppo”, presentato nel mese di ottobre da Confindustria Lecco e Sondrio e Confindustria Como e realizzato da TEHA Group. Un lavoro di ampio respiro, sia per la durata — quasi due anni — sia per la portata del confronto: oltre 200 rappresentanti del mondo istituzionale, politico, imprenditoriale, accademico e formativo hanno contribuito a definire una visione comune, raccogliendo idee, bisogni e aspettative dei tre territori che compongono una delle aree più dinamiche dell’Alta Lombardia.

Ripensare il territorio: una necessità, ma anche una responsabilità


Per il Presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, Marco Campanari, la presentazione dello Studio non ha rappresentato solo un momento formale, ma un passaggio strategico verso un nuovo modo di interpretare il futuro delle comunità locali. «Ciò che conta davvero – sottolinea Campanari – è il concetto sottostante: un territorio molto vasto, con specificità da salvaguardare, sul quale costruire il futuro, valorizzando al tempo stesso i tanti punti di contatto che permettono di creare sinergie». Campanari insiste su un punto fondamentale: un territorio non può mai considerarsi “arrivato” o completo. Deve invece ripensarsi continuamente, anticipando scenari e sfide. Lo Studio nasce proprio con questo obiettivo: immaginare il percorso dei prossimi 15-20 anni, definendo priorità concrete e strategie credibili.

Un confronto di alto livello


Alla presentazione ha partecipato anche il Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, la cui presenza ha assunto un significato molto preciso, vista la forte centralità del tema infrastrutturale all’interno dello Studio. «Il suo intervento – afferma Campanari – ha dato grande rilievo e dignità al lavoro che abbiamo presentato». Accanto a Salvini, è intervenuto anche il Sottosegretario Alessio Butti, che ha portato un contributo significativo sul fronte dell’innovazione tecnologica, una delle leve strategiche individuate per il futuro del territorio.

La roadmap: sette aree di intervento per crescere insieme


Il documento ha individuato sette ambiti prioritari sui quali costruire una reale competitività dell’area vasta, all’interno del sistema Lombardia. Non si tratta di semplici visioni, ma di assi di sviluppo che puntano a generare ricadute concrete e misurabili per imprese, cittadini e territorio. Tra le linee guida emergono: rafforzamento dell’industria manifatturiera, transizione digitale, transizione energetica e ambientale, sviluppo del capitale umano, turismo e valorizzazione del territorio, infrastrutture e mobilità, servizi per la collettività. Un approccio integrato, che guarda all’economia, al lavoro, alla sostenibilità e alla qualità della vita come elementi interconnessi. In tema di infrastrutture, lo Studio richiama progetti basati su multimodalità, sostenibilità e accessibilità, con interventi di ampio respiro dedicati sia alle aree produttive sia alle destinazioni turistiche e montane. Tra le idee strategiche, la creazione di una piattaforma intermodale ferro-gomma connessa alle reti TEN-T e nuove soluzioni di collegamento tra Valtellina e Valcamonica.

Alta Valtellina: un laboratorio per il turismo del futuro


Il turismo emerge come una delle leve più promettenti per la crescita. In particolare, lo Studio individua per l’Alta Valtellina un potenziale di sviluppo capace di proiettarla “al livello” dei grandi comprensori europei. L’idea? Creare un progetto di integrazione degli impianti sciistici, così da potenziare l’offerta e sfruttare tutte le sinergie possibili tra sport, ospitalità e territorio. Un intervento strategico, in grado di generare competitività, attrattività e investimenti.

Una visione condivisa per un territorio che vuole crescere


Lo Studio Strategico Territoriale non è solo un documento programmatico: è un invito a progettare un futuro costruito sulle eccellenze, ma capace di guardare oltre i confini, con ambizione e responsabilità. Il messaggio centrale è chiaro: il territorio dell’Alta Lombardia possiede tutte le risorse per diventare un laboratorio di innovazione, sostenibilità e competitività, ma per farlo deve saper collaborare, generando sinergie tra territori, settori e istituzioni. La sfida è complessa, ma la strada è tracciata. Ora si tratta di trasformare questa visione in azione.