Bergamo (BG)

Cinque cose su Verona-Atalanta 3-1 (e dintorni): manca un rigore, ma è mancata pure la Dea

I nerazzurri non hanno giocato col piglio giusto e hanno subito l'intensità e il ritmo degli scaligeri. Da segnalare il penalty non fischiato prima della terza rete gialloblù

Cinque cose su Verona-Atalanta 3-1 (e dintorni): manca un rigore, ma è mancata pure la Dea

Le immagini, viste e riviste al triplice fischio, lasciano pochi subbi: al 71′, l’Atalanta avrebbe dovuto calciare il rigore del possibile 2-1 e invece è andata sotto per 3-0 con il gol di Bernede. Detto questo, resta il fatto che al Bentegodi l’Atalanta ha perso male una partita giocata peggio delle altre giocate da quando Palladino siede in panchina. E questo va al d là di un rigore dato o meno.

Nebbia, un po’ di Chelsea in testa e la grande occasione

Il viaggio verso Verona dura quasi quanto una partita. Poco traffico, ma immersi in una nebbiolina che ti accompagna dalla Franciacorta. In zona stadio c’è movimento, ma nessuna ressa. I camion dei panini fanno buoni affari nonostante i prezzi (8 euro per uno sfilatino con cipolle e salsiccia) e, anche con il freddo, le birre circolano. Non si può dire certo lo stesso della fiducia tra i sostenitori del Verona: l’ottimismo è poco.

Sullo sfondo, atalantinamente parlando, ci sono le sirene inglesi del Chelsea, che un po’ di posto nei pensieri dei tifosi (e di tutto l’ambiente) se lo prendono. E sarebbe strano il contrario.

616 tifosi nerazzurri (quelli dalla Bergamasca solo con Dea Card)

Nonostante il divieto per i non tesserati (ormai una consuetudine, per Verona e non solo), il ponte lungo dell’Immacolata che ha favorito i week-end fuori porta e il Chelsea in programma martedì (9 dicembre) alla New Balance Arena, a Verona c’erano 616 sostenitori atalantini nel settore ospiti.

La stagione, dal punto di vista dei divieti, non è stata finora molto positiva, visto che Torino, Juventus, Cremona e Napoli erano quasi completamente vietate (al Maradona si poteva andare solo se residenti fuori dalla Lombardia). Parma e Udine sono state finora le uniche possibilità per una partecipazione di massa dei tifosi. Ma nel freddo del Bentegodi i sostenitori orobici presenti si sono fatti sentire.

Palladino cambia mezza squadra, con i titolari che tornano. Più Krstovic

Alla fine, la rotazione dei giocatori di Palladino s’è rivelata più profonda contro il Verona che contro il Genoa in Coppa Italia. Al Bentegodi, oltre a Carnesecchi, tornano dall’inizio Kossounou, Ederson, Zappacosta e Lookman, con la novità che è rappresentata da Krstovic al posto di Scamacca.

Per il montenegrino un’occasione importante (purtroppo sprecata). Una scelta fatta anche per non sovraccaricare Scamacca e cercare risposte importanti e positive dall’ex punta del Lecce. Il turnover può non piacere, ma è inevitabile farci ricorso se hai una partita importante letteralmente ogni tre giorni.

Belghali, Giovane e un 2-0 difficile da accettare

Dopo due buone occasioni su calcio da fermo con Hien protagonista e un sinistro deviato di De Ketelaere, l’Atalanta accusa un brutto black-out che, nel giro di 8 minuti, permette a un Verona – più in palla sul piano del ritmo e della foga agonistica – di passare con Belghali e Giovane.

Il risultato a fine primo tempo (2-0) forse è troppo largo per quanto si è visto, ma premia chi, con l’acqua alla gola, ha provato per tutta la frazione a superare le proprie mancanze e le proprie difficoltà con le umili armi di chi lotta sul fondo della classifica. Un brutto (parziale) stop per la Dea, che è apparsa troppo leziosa e timida.

Il Verona segna ancora, non basta Scamacca. Sconfitta brutta e pesante

Nella ripresa, come detto tutto gira al 71′, quando non viene dato un rigore all’Atalanta per tocco di mano di Bella-Kotchap su tiro di Samardzic e, sul ribaltamento di fronte, il Verona chiude i giochi segnando il 3-0. Detto questo, la sconfitta fa male perché interrompe subito quella striscia positiva che ci si auspicava arrivasse per provare a risalire la china.

Ha vinto il Verona perché ha messo nei 99 minuti (recupero compreso) giocati molto più di quello che serviva per strappare il successo. Troppo poco per l’Atalanta, troppa differenza sul piano agonistico tra le due compagini. Per vincere certe gare bisogna essere intensi, altrimenti fai fatica. Molta fatica. Troppa fatica.

Verona-Atalanta 3-1

Reti: 28’ Belghali (V), 36’ Giovane (V), 72’ Bernede (V), 82’ rig. Scamacca (A)

Verona (3-5-2): Montipo; Nunez, Nelsson, Bella-Kotchap; Belghali (92’ Kastanos), Niasse (87’ Harroui), Al-Musrati, Bernede, Frese (92’ Valentini); Giovane (87’ Oyegoke), Mosquera (82’ Sarr). All. Zanetti.

Atalanta (3-4-3): Carnesecchi; Kossounou (46’ Kolasinac), Hien, Djimsiti; Bellanova, de Roon, Ederson (61’ Pasalic), Zappacosta (61’ Zalewski); De Ketelaere (70’ Samardzic), Krstovic (46’ Scamacca), Lookman. All. Palladino

Arbitro: Mariani di Aprilia

Ammoniti: 45’ Nelsson (V), 50’ Frese (V), 65’ de Roon (A)