Roma (RM)

Nella Capitale lo show della fiamma olimpica

Bagno di folla per Achille Lauro

Nella Capitale lo show della fiamma olimpica

La fiamma come simbolo di unione, pace, ma anche di rinascita. Molto spesso un augurio o semplicemente una speranza, per questo vedere la fiaccola di Milano Cortina passare dalle mani di Gianmarco Tamberi a quelle di Achille Polonara non può lasciare indifferenti. Al cestista italiano il compito di portare la torcia fuori dallo Stadio dei Marmi, dove ha cominciato il suo giro che si concluderà il prossimo 6 febbraio con la cerimonia d’apertura dei Giochi a San Siro.

“Una giornata emozionante”; l’ha definita appunto Polonara, i cui ultimi mesi sono stati tutt’altro che facili per via della leucemia contro la quale ha dovuto ‘combattere’. “E’ un successo già essere qui in piedi, visto che neanche due settimane fa ero su una carrozzina”, ha aggiunto dopo aver lasciato la fiamma alla presidente federale della danza sportiva, Laura Lunetta. La speranza, così, diventa quella di allontanare quella malattia descritta come “complicata”, ma “essere un atleta mi ha aiutato molto, così come la giovane età e poi sono sempre stato un combattente”, giura Polonara. Non a caso ‘Gimbo’ lo chiama “guerriero” e ancor più di essere il terzo tedoforo dello Stadio dei Marmi, per Tamberi la soddisfazione più grande “è stata passare la fiamma ad Achille” perché “entrambi marchigiani” e perché “ci conosciamo da quando siamo piccoli”. E così storie di sport e vita si intrecciano inevitabilmente, con il viaggio della fiamma che non si ferma e prosegue lungo tutta la città arrivando fino all’ultima tappa, quella di Piazza del Popolo, dove gli ultimi dei 164 tedofori romani sono stati la due volte oro olimpico nella vela, Caterina Banti, e Christian De Sica. Quest’ultima non una scelta casuale, ma perché protagonista del film ‘Vacanze di Natale’ girato proprio a Cortina.

Ma sono tantissimi gli ‘staffettisti’ della torcia e se il primo, simbolico, è stato Giancarlo Peris, ultimo tedoforo dei Giochi di Roma 1960, il primo ufficiale è stato Gregorio Paltrinieri. Da lui è partito il viaggio, per poi passare nelle mani di Elisa Di Francisca, Tamberi e Polonara, uscendo così dai Marmi per attraversare la città dove si sono susseguite celebrità del mondo dello spettacolo come Noemi e tantissimi sportivi. E se a Giovanni Malagò è toccato il tratto di strada tra il Centro di Preparazione Olimpica Giulio Onesti e il circolo canottieri Aniene a Matteo Berrettini è spettata Piazza Cavour, dove era presente anche l’oro paralimpico di Parigi nel getto del peso, Rigivan Ganeshamoorthy.

Direttamente dalla finale di X Factor, invece, c’è Achille Lauro, tedoforo al Colosseo in un bagno di folla degno di un concerto, mentre il regista e premio Oscar Giuseppe Tornatore ha fatto i suoi metri con la fiaccola all’Altare della Patria e Ricky Tognazzi sfilando in vespa su Via Veneto. Tutto pensato per arrivare in serata a Piazza del Popolo dove migliaia di romani hanno atteso l’arrivo della fiamma che proseguirà il suo viaggio domani a Viterbo e lunedì a Terni. Natale lo passerà poi a Napoli, mentre capodanno tra Bari e Campobasso. Il 26 gennaio tornerà a Cortina d’Ampezzo, a 70 anni esatti dalla cerimonia di apertura dei Giochi del 1956, e concluderà il suo tragitto a Milano facendo il suo ingresso a San Siro per dare il via ai Giochi. Per questo i presidenti di Coni e Fondazione Milano Cortina, Luciano Buonfiglio e Giovanni Malagò, oltre al ministro Andrea Abodi hanno definito questo viaggio “uno spot per l’Italia”. Gran riserbo, poi, sul tedoforo finale e qui non si escludono sorprese.