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Autonomia differenziata nel Nordovest: le regioni hanno firmato le pre intese con il ministro Calderoli

La pre intesa ha una durata di dieci anni, rinnovabile, e prevede l’istituzione di una Commissione paritetica Stato Regione Autonomie locali, incaricata di monitorare e accompagnare l’attuazione delle competenze trasferite, garantendo trasparenza, continuità e coerenza con il quadro nazionale.

Autonomia differenziata nel Nordovest: le regioni hanno firmato le pre intese con il ministro Calderoli

Lombardia, Liguria e Piemonte hanno firmato con il ministro Roberto Calderoli le pre intese riguardanti le prime quattro materie dell’Autonomia differenziata: protezione civile, professioni, previdenza complementare e integrativa, coordinamento della finanza pubblica in ambito sanitario. Una «riforma epocale» per il governatore della Lombardia, Attilio Fontana:

«Sul tema della sanità – ha precisato – avremo la possibilità di affrontare le necessità del territorio senza i vincoli assurdi che riguardano le percentuali delle diverse voci di spesa. Abbiamo calcolato che potremo utilizzare circa 600 milioni di euro, reperendoli da altri capitoli: si tratta di risorse che oggi non possono essere utilizzate».

L’intervento di Alberto Cirio

Il presidente del Piemonte, Alberto Cirio, ha ricordato il percorso iniziato nel 2018, quando non era presidente: «Non solo un atto formale, ma sostanziale che porterà benefici alla vita dei piemontesi – ha dichiarato – A esempio, con l’autonomia la Regione potrà dichiarare subito lo stato di emergenza in caso di calamità naturale, come oggi fa il Friuli Venezia Giulia, oppure destinare risorse aggiuntive per medici e infermieri che scelgono di lavorare nelle zone di montagna garantendo il diritto alla salute anche nei territori più lontani dalle grandi città, oppure riconoscere le specificità a professioni che per loro natura sono regionali, e non nazionali, come le guide alpine o i maestri di sci».

E quello di Marco Bucci

Anche il presidente della Liguria, Marco Bucci, ha sottolineato l’importanza di poter agire subito: «Avere la Regione che ti aiuta per l’emergenza vuol dire non aspettare mesi, non appena sarà passata la legge potremo lavorare in questi termini. Per quanto riguarda la sanità è diverso, lo Stato darà i suoi fondi, in crescita per il 2025 e 2026 e la Regione a quel punto potrà muoversi con maggiore libertà di azione, sarà anche possibile aumentare gli stipendi. Come diceva don Milani fare le cose uguali da diseguali è la peggiore diseguaglianza di questo mondo, quindi se le cose sono diverse bisogna agire in un modo un pochettino diverso, pensa e fai una strategia a livello globale, agisci a livello locale».
La pre intesa ha una durata di dieci anni, rinnovabile, e prevede l’istituzione di una Commissione paritetica Stato Regione Autonomie locali, incaricata di monitorare e accompagnare l’attuazione delle competenze trasferite, garantendo trasparenza, continuità e coerenza con il quadro nazionale.
«L’autonomia non toglie nulla a nessuno ma consente di agire con maggiore libertà rispetto ai vincoli che impone lo Stato centrale, e questo va tutto a vantaggio dei cittadini perché la singola Regione conosce meglio i bisogni e saprà dare le migliori risposte concrete» ha commentato Calderoli che ha fatto anche cenno alle prossime scadenze: entro marzo si dovrà approvare il Federalismo fiscale altrimenti andranno persi 32 miliardi di euro.