Bergamo (BG)

In Bergamasca sono diminuiti gli infortuni sul lavoro, ma sono aumentati quelli mortali

Gli episodi fatali, passati da 16 a 20, non tengono però conto degli ultimi incidenti avvenuti a Montello e Ghisalba

In Bergamasca sono diminuiti gli infortuni sul lavoro, ma sono aumentati quelli mortali

L’Inail ha pubblicato da poco i dati sugli infortuni sul lavoro in Lombardia aggiornati a ottobre 2025. Le cifre di Bergamo mostrano un fenomeno che già si era notato negli scorsi mesi: il numero di episodi si è ridotto, ma sono aumentati quelli mortali.

Meno infortuni, ma aumentano quelli mortali

Nei primi dieci mesi di quest’anno, infatti, le denunce di infortunio in provincia sono state 10.509, in leggero calo rispetto alle 10.748 dello stesso periodo del 2024. Crescono però gli infortuni con esito mortale: se ne sono registrati venti da gennaio a ottobre, contro i sedici dell’anno passato. Come sottolineato dalla Cgil, che ha voluto commentare oggi (venerdì 5 dicembre) i numeri, accanto a questi ci sono anche gli incidenti fatali avvenuti nelle ultime settimane, che non sono stati ancora inclusi nelle rilevazioni ufficiali.

L’ultimo è quello di Mohssine Ghouati, 27 anni, morto mercoledì 3 dicembre scorso alla Montello mentre era impegnato in un intervento di manutenzione. Ma prima c’era stato anche quello avvenuto il 19 novembre a Ghisalba, dove un operaio di 65 anni, durante delle operazioni di scarico, era stato travolto da un cavalletto metallico da cinquecento chili, perdendo la vita. Rispetto alle fasce d’età, nella nostra regione la più esposta a eventi mortali, negli ultimi dieci mesi considerati, è quella degli over 55 anni, con 56 casi su 128.

La Cgil: «Tenere alta l’attenzione»

«Il calo degli infortuni complessivi non può farci abbassare la guardia» ha dichiarato Angelo Chiari, responsabile sicurezza della Cgil di Bergamo.

«Aumentano gli incidenti mortali, e gli ultimi casi lo dimostrano in modo drammatico. Serve un impegno costante: più prevenzione, più controlli, più ispettori e una formazione reale, che metta davvero al centro la sicurezza delle persone. Di lavoro ci si continua a fare male, ad ammalarsi, a morire. Non è normale. E non dobbiamo abituarci a considerarlo tale».