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Osservatorio Stem, l’allarme di Deloitte a Bruxelles. Sberna (FdI-ECR): “Promuovere lo studio di queste materie”

Il nuovo European Stem Observatory rivela che solo il 26,5% degli studenti sceglie percorsi scientifici. Persiste il gap di genere, con le donne ancora sottorappresentate e colpite da discriminazioni

Osservatorio Stem, l’allarme di Deloitte a Bruxelles. Sberna (FdI-ECR): “Promuovere lo studio di queste materie”

Fondazione Deloitte e il Public Policy Program di Deloitte hanno presentato al Parlamento europeo la terza edizione del loro European Stem Observatory. Lo studio lancia un segnale d’allarme chiaro: l’Europa mantiene una persistente fragilità nell’ambito delle discipline STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics), un fattore che potrebbe limitare la sua competitività futura in un’economia sempre più digitalizzata e tecnologica.

Bassa Adesione STEM e Stallo Decennale

I dati dell’Osservatorio confermano una tendenza preoccupante: solo il 26,5% degli studenti universitari europei è attualmente iscritto a percorsi di studi STEM. Questo dato cruciale è rimasto pressoché invariato nell’ultimo decennio, indicando la necessità di interventi più incisivi per incoraggiare le scelte educative in questi campi. A valle di questo, oltre la metà delle imprese europee segnala difficoltà crescenti nel reperire i profili professionali dotati delle competenze scientifiche e tecniche necessarie.

“Inversione tendenza urgente se Europa vuole stare al passo di Cina e Usa”

Lo ha dichiarato a Bruxelles Fabio Pompei, Ceo di Deloitte Central Mediterranean.:

Il Persistente Gap di Genere e la Discriminazione

Nonostante le donne costituiscano la maggioranza degli studenti universitari (55,1%), la loro partecipazione ai percorsi STEM resta notevolmente bassa. Soltanto il 32,2% delle studentesse sceglie queste materie. Il divario è ancora più netto nei settori più tecnici e strategici, come l’Information and Communication Technology (ICT), dove le studentesse sono solo il 20,6%, e l’Ingegneria, con una percentuale del 27,5%.

Lo studio mette in luce anche l’aspetto della discriminazione: “Oltre il 70% delle studentesse e delle giovani lavoratrici in ambito STEM ha testimoniato o subito episodi di natura discriminatoria”, si legge nel rapporto, sottolineando una cultura aziendale e accademica che necessita di profonde revisioni.

“Ue conti su di noi per avere 40% donne in scienza e tecnologia entro 2030”.

Lo ha dichiarato a Bruxelles Alessandro De Luca, capo del public policy and stakeholder research centre di Deloitte:

Stereotipi, Difficoltà e Prospettive Economiche

Una delle principali barriere identificate è la percezione di difficoltà: circa il 60% degli studenti che non hanno scelto percorsi STEM ha motivato la sua decisione ritenendo le materie “troppo difficili” o per la convinzione di “non essere portati” per gli studi scientifici. Questi pregiudizi, come evidenziato, colpiscono in misura maggiore le studentesse.

Tuttavia, i dati mostrano che i lavoratori con competenze STEM godono di notevole ottimismo. Essi esprimono una fiducia superiore alla media nelle proprie prospettive lavorative ed economiche, confermando il valore strategico di queste competenze nel mercato del lavoro moderno.

Le Basi dello Studio e le Possibili Soluzioni

La ricerca è stata sviluppata incrociando dati provenienti da fonti autorevoli come Eurostat, Cedefop e OCSE, con i risultati di oltre 11.000 interviste condotte in dieci Paesi europei. L’obiettivo finale dell’Osservatorio è quello di fornire un quadro analitico robusto per identificare e implementare soluzioni concrete che possano sostenere le scelte degli studenti, superare gli stereotipi e colmare l’attuale e insostenibile divario di genere nel campo scientifico e tecnologico.

Sberna, “Promuovere lo studio di queste materie a partire dai sistemi di istruzione”

L’intervento della Vicepresidente del Parlamento europeo Antonella Sberna riguardo l’evento organizzato da Deloitte ” EU STEM Observatory 2025: Empowering the multiple transitions through STEM skills”: