Cairate (VA)

Omicidio Bossi, la famiglia di Andrea: “Scuse tardive e di comodo, rispedite al mittente”

"La famiglia di Andrea non se ne fa nulla delle scuse di una persona che ha sempre offeso Andrea quand'era in vita e continua a farlo anche da morto"

Omicidio Bossi, la famiglia di Andrea: “Scuse tardive e di comodo, rispedite al mittente”

La famiglia di Andrea Bossi non raccoglie le scuse pronunciate questa mattina in aula da Douglas Carolo, co-imputato insieme a Michele Caglioni per l’omicidio del ragazzo.

Omicidio Bossi, la famiglia risponde a Carolo

Di fronte a Carolo, oltre il banco della pubblica accusa, c’era anche questa mattina il padre di Andrea Bossi. Sempre presente a ogni udienza dall’inizio del processo, silente e rispettoso dell’aula e del processo, a incassare in maniera altrettanto silenziosa ogni volta testimonianze, dichiarazioni, epiteti e illazioni sul figlio ucciso brutalmente la notte del 26 gennaio 2024.

Racconti, versioni contraddittorie e riferite con freddezza, sia da parte degli imputati sia da chi, come la ex fidanzata di Caglioni, ha dichiarato che sapeva del piano per uccidere Bossi ammettendo di non aver fatto nulla per evitarlo, sia da parte degli imputati o dei testi della loro compagnia che anche in aula si sono riferiti a Bossi come al “ciccione”. Quasi mai per nome.

Tra le tante parole sentite, quelle che sono sempre mancate sono state quelle di scuse. Nessuna da Caglioni, nonostante sei ore di audizione (incalzato dalla difesa Carolo, si era solo detto “deluso e triste perchè dopo l’omicidio Douglas non era più la persona che avevo conosciuto. E perché aveva ucciso una persona”), nessuna fino a stamattina da Carolo, per il quale la vittima era “il ciccione”, un bancomat da cui ottenere continuamente soldi. Arrivando, secondo l’accusa, a ucciderlo. Non stupisce dunque che le scuse pronunciate dopo le dichiarazioni spontanee di questa mattina vengano respinte al mittente dalla famiglia, per tramite dell’avvocato di parte civile Davide Toscani:

“Le scuse pronunciate da Carolo appaiono tardive, poiché giungono ormai a quasi due anni dall’omicidio, di comodo poiché finalizzate unicamente ad ottenere una attenuante in caso di condanna e soprattutto inutili, in quanto la famiglia di Andrea non se ne fa nulla delle scuse di una persona che ha offeso il povero Andrea quando era in vita e continua a farlo anche adesso che è morto. Le scuse vengono respinte al mittente“.