Un nuovo progetto di agrivoltaico da 29 milioni presentato da una società israeliana in quattro Comuni, tra cui Cavaglià, fa partire la contestazione. Nel territorio individuato sono infatti già presenti 12 impianti che occupano 877 ettari di terreno.
Tra i soggetti che esprimono contrarietà al progetto e hanno presentato le loro osservazioni, c’è il Consorzio di tutela della Dop riso di Baraggia Biellese e Vercellese. “Con la presente – dicono dal consorzio – si esprime contrarietà al progetto in oggetto, in quanto ubicato quasi esclusivamente su storiche risaie del territorio riconosciuto dal disciplinare di produzione della Dop Riso di Baraggia Biellese e Vercellese. Si ritiene che il progetto debba essere sottoposto a Valutazione di Impatto Ambientale non solo singolarmente ma anche e soprattutto come insieme di progetti insistenti sulla stessa ristretta area geografica, sino ad ora nota principalmente per le sue peculiarità agro pedo climatiche che hanno permesso al riso di Baraggia biellese di essere il primo e unico riso italiano riconosciuto da una Denominazione di Origine Protetta”.
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