La notizia era nell’aria già da diverse settimane, ma adesso è arrivata l’ufficialità. Marco Marocco non solo si è dimesso dall’incarico di referente territoriale del Movimento 5 Stelle ma ha deciso anche di uscire dal partito. «Non sta funzionando», scrive Marocco in un post pubblicato sui social, in cui precisa che «nonostante tutto non rimpiango nulla di quello che ho fatto».
Cambio nei 5 Stelle, Marocco se ne va
«Ringrazio Grillo e Casaleggio che mi hanno permesso di essere “un cittadino prestato alla politica” e tutti coloro che, con il loro voto, mi hanno permesso di servire le nostre comunità: è stato un onore. Per me finisce qui, senza polemiche. Gli ultimi anni sono stati i più duri – aggiunge -. Non riesco più a immaginarmi parte di questo movimento. Resta la stima per alcuni e qualche amicizia. E non è poco».
Dietro il passo indietro di Marocco, iscritto al Movimento dal 2010, ci sarebbe un chiaro segnale politico e la decisione di prendere le distanze da alcuni meccanismi gestionali interni al Movimento (in questo caso non si tratterebbe del gruppo settimese) che per l’ex referente territoriale non sono più in linea con i valori da sempre promossi dai pentastellati.
Barontini referente
Ma la scelta di Marocco, inevitabilmente, ha toccato anche Settimo che, in attesa della nuova elezione, insieme agli altri gruppi territoriali dell’area nord-est passa sotto la guida del vicesegretario (settimese) Alessio Barontini. «Caro Marco, voglio dirtelo con sincerità. Mi dispiace profondamente – si legge in uno stralcio del lungo commento a firma della capogruppo Anna Sanfilippo -. Mi dispiace vederti fare un passo indietro, perché tu non sei uno che subisce le scelte degli altri, sei uno che prova a cambiarle, a migliorarle, a renderle più giuste. La tua frustrazione la capisco, perché è anche la mia. L’impotenza davanti a meccanismi che non vogliono cambiare, la sensazione di parlare nel vuoto, la stanchezza di dover combattere ogni giorno. Però, lasciare, per me, significa rinunciare a dire la propria. Significa accettare passivamente. E tu non sei fatto per questo». Per questo, Sanfilippo invita pubblicamente Marocco a non arrendersi. E a non indietreggiare. «Credo che la tua voce, la tua forza e la tua esperienza siano troppo preziose per andare perdute ed egoisticamente mi piacerebbe averti ancora al mio fianco in questo percorso. Comunque, qualunque sia la tua scelta definitiva, avrai sempre il mio rispetto – scrive -. Ma se anche solo una parte di te sente che questa storia non è finita, sappi che ci sono persone, come me, che sarebbero felici di continuare a camminare al tuo fianco».