Verdellino (BG)

Colpo al narcotraffico internazionale: 24 arresti (anche nella Bassa) e sequestri per 3 milioni di euro

Facevano arrivare la droga direttamente dal Sud America e sfruttando le rotte europee riuscivano a farla entrare in Italia dove poi veniva smerciata in tutto il Paese

Colpo al narcotraffico internazionale: 24 arresti (anche nella Bassa) e sequestri per 3 milioni di euro

Facevano arrivare la droga direttamente dal Sud America e sfruttando le rotte europee riuscivano a farla entrare in Italia dove poi veniva smerciata in tutto il Paese. Ieri mattina, 26 novembre, una vasta operazione della Guardia di Finanza di Brescia ha dato un duro colpo a un sodalizio dedito al narcotraffico internazionale. Perquisizioni e arresti anche nella Bassa.

Colpo al narcotraffico internazionale

La scoperta al termine di una complessa attività di indagine coordinata dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Brescia con il supporto della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrosimo e dell’Agenzia dell’Eurojust, che ha impegnato oltre 150 finanzieri appartenenti al Comando provinciale di Brescia e al Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.), avvalendosi della cooperazione di Europol, della Direzione Centrale Servizi Antidroga, del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia tramite il II Reparto del Comando Generale della Guardia di finanza, dell’Ufficio dell’Esperto per la Sicurezza presso l’Ambasciata d’Italia a Tirana, delle forze di polizia albanesi e francesi.

Ventiquattro indagati

Sono 24 i soggetti indagati per associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti raggiunti dalle ordinanze di misura cautelare personale – 21 in carcere e tre agli arresti domiciliari – in Italia, Albania, Francia e Inghilterra. L’indagine ha portato anche al sequestro preventivo, per un importo complessivo pari a circa 3 milioni di euro.

Le indagini, condotte tra il 2020 e il 2025 dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Brescia – G.I.C.O. – Sezione G.O.A. e dallo S.C.I.C.O., nell’ambito di un Joint Investigation Team costituito con le autorità albanesi della S.P.A.K. e svizzere, sono state effettuate decifrando chat criptate con gli algoritmi più moderni e attraverso la parallela esecuzione di intercettazioni telefoniche, telematiche e ambientali, nonché avvalendosi delle tradizionali attività di osservazione, controllo e pedinamento dei numerosi soggetti coinvolti.

Il traffico internazionale: tra gli hub anche Dalmine

In particolare, il clan albanese che fa capo a E.D., arrestato ieri,  avrebbe importato in Europa la sostanza stupefacente direttamente dal Sud America percorrendo rotte di navigazione commerciali dirette verso i maggiori porti europei del nord Europa, per poi farla giungere in Italia su gomma, occultata su mezzi pesanti.

Gli ingenti quantitativi di cocaina movimentati, pari a oltre 1.300 chilogrammi, una volta introdotti nel Paese, sarebbero stati immagazzinati – per la successiva distribuzione – in sei basi logistico-operative – una di questa a Dalmine – costituite dal sodalizio su tutto il territorio nazionale. Nella Bassa era G.I., 57enne pregiudicato di Verdellino, a gestire il trasporto. Seguendo le indicazioni di un altro degli arrestati forniva adeguata copertura grazie al suo ruolo di amministratore di una società di trasporti che si occupava di organizzare i carichi di copertura per occultare la movimentazione della cocaina sul territorio.

All’interno degli hub, i responsabili dei depositi avrebbero proceduto alla distribuzione delle partite di stupefacente oltre alla raccolta del contante ricavato dalla loro vendita. Il denaro proveniente dal narcotraffico sarebbe stato poi trasferito ai vertici della consorteria criminale mediante money mules (spalloni di contanti) facenti parte del sodalizio, individuati tra alcuni autisti di autobus compiacenti operanti sulla linea Italia-Albania.

Sequestrati contanti e 130 kg di droga

Sono stati inoltre arrestati in flagranza di reato 10 soggetti parte del sodalizio e sequestrati oltre 550mila euro in contanti, dieci autovetture, una pistola semiautomatica e 130 kg di sostanza stupefacente (tra cocaina ed eroina) che, qualora immessa sul mercato, avrebbe potuto fruttare circa 12 milioni di euro. Sono attualmente in corso oltre 35 perquisizioni su tutto il territorio nazionale, con la collaborazione dei reparti della Guardia di Finanza, l’utilizzo di moderne strumentazioni tecnologiche in uso allo S.C.I.C.O. nonché di diverse unità cinofile antidroga e “cash dog” per la ricerca di sostanze stupefacenti e contanti, in una cornice di sicurezza garantita anche dall’impiego dei “baschi verdi”, militari con specializzazione A.T.P.I. “Anti Terrorismo – Pronto Impiego”.