Vicenza (VI)

Sindacati preoccupati per l’esternalizzazione nella gestione degli asili nido comunali

Cgil e Uil Funzione Pubblica, chiedono informazioni sulle nuove modalità di gestione di 3 nidi comunali di nuova istituzione

Sindacati preoccupati per l’esternalizzazione nella gestione degli asili nido comunali

Con una lettera indirizzata al Prefetto di Vicenza, alla Commissione di Garanzia per l’esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali, al Sindaco di Vicenza Giacomo Possamai ed ai suoi Assessori Matteo Tosetto ai “Servizi sociali” e “Istruzione”, Giovanni Selmo, oltre che alla Direttrice generale Michela Cavalieri, Cgil e Uil Funzione Pubblica hanno dichiarato lo stato di agitazione del personale dei nidi del Comune di Vicenza e richiesto un incontro di conciliazione e raffreddamento (*).

Gestione degli asili nido

Le Organizzazioni Sindacali, a seguito di notizie apprese dalla stampa, successivamente confermate dall’Amministrazione in un incontro avvenuto il 25 novembre 2025,  chiedono informazioni sull’intenzione del Comune di Vicenza di esternalizzare la gestione di 3 nidi comunali di nuova istituzione.

Timori di parte sindacale

Nella fattispecie, Stefano Bagnara per FP Cgil e Carola Paggin per FP Uil, esprimono preoccupazione per la possibilità che la dotazione organica dei nuovi gestori non rispetti l’istituto della assunzione diretta del personale esistente, ma passi attraverso il subappalto dei servizi.

“Tale scelta – dicono i rappresentanti delle due sigle sindacali – comporterebbe inevitabilmente il perpetrarsi della disparità di trattamento retributivo e normativo del personale, a parità di mansione e di qualità della prestazione, rispetto a quello di ruolo, che potrebbe causare un turn over rapido attirato da livelli retributivi e condizioni migliori di altri settori, con conseguente abbassamento della qualità dei servizi.

Mancano inoltre le necessarie rassicurazioni relativamente alla riorganizzazione del personale attualmente in ruolo, informato da poco di questa scelta dell’Amministrazione, ma mai coinvolto nelle possibili dinamiche organizzative o per eventuali soluzioni alternative”.

Il dado e tratto, ora la palla è nel campo della controparte comunale.

(*) Il raffreddamento

No, il raffreddamento non è quello conseguente a picchetti sindacali organizzati nel bel mezzo dell’inverno ma – torniamo seri – un’istituto previsto dall’articolo 2, c. 2, Legge 146/1990 e ss.mm, laddove si prevede prevedendo che le parti che proclamano l’astensione in servizi considerati essenziali, comunichino per iscritto la durata, le modalità e le motivazioni con almeno dieci giorni di preavviso. Questo intervallo di tempo serve a permettere alle parti di arrivare a conciliazione o trovare soluzioni prima che lo sciopero venga effettivamente attuato.