La recente tragedia di Bologna, in cui la 23enne Viola Mazzotti ha perso la vita, è solo l’ultima di una lunga serie di incidenti che coinvolgono ciclisti in Italia. L’impatto fatale è avvenuto all’incrocio tra via dell’Arcoveggio e via De Giovanni, quando un mezzo pesante impegnato nei cantieri del tram ha svoltato a destra travolgendo la giovane, che procedeva regolarmente sulla pista ciclabile.

Viola Mazzotti, investita e uccisa in bicicletta a Bologna
Viola era originaria di Cervia, laureata in Management e Marketing all’Alma Mater e impegnata in uno stage a Bologna presso un’azienda della moda. Come racconta E’ Tv, televisione del gruppo Netweek, la dinamica, ricostruita dalla Polizia locale, conferma un dato purtroppo ricorrente: gli incidenti più gravi avvengono spesso agli incroci e coinvolgono mezzi pesanti, uno dei principali fattori di rischio per chi si muove in bicicletta.
La morte di Viola segue altri due incidenti avvenuti nelle settimane precedenti nel Bolognese: Ilaria Zannarini, 18 anni, investita sulle strisce a Pieve di Cento, ed Ettore Pausini, 78 anni, travolto in bici sugli Stradelli Guelfi. Tre vittime in pochi giorni, segno di un problema strutturale.
Incidenti in bici in Italia: oltre 40 ciclisti coinvolti ogni giorno
La tragedia di Viola, però, è solo l’ultima in ordine di tempo, e riporta alla luce il dibattito sulla sicurezza dei ciclisti. Secondo uno studio del CRAFT – Competence Centre on Anti-Fragile Territories del Politecnico di Milano, basato sui micro-dati ISTAT 2014–2023:
- gli incidenti che hanno coinvolto biciclette in Italia sono stati oltre 164.000;
- i morti più di 3.000;
- i feriti oltre 150.000, con 17.000 solo nel 2023.
Questo significa che ogni giorno più di 40 ciclisti restano coinvolti in un incidente stradale.
E i dati più recenti sono ancora più allarmanti: nei primi nove mesi del 2025, secondo l’Osservatorio Ciclisti ASAPS-SAPIDATA, sono già morti 175 ciclisti, contro i 156 dello stesso periodo 2024 (+12,2%).

Dove avvengono più incidenti: la mappa delle regioni italiane
Le statistiche ci offrono anche un quadro geografico.
Incidentalità urbana ed extraurbana
Il 75% degli incidenti avviene in città, ma quasi la metà dei decessi si registra su strade extraurbane, dove la velocità è più alta e mancano adeguate protezioni per chi pedala.
Le regioni più colpite
In numeri assoluti, le regioni con più incidenti e morti sono:
- Lombardia
- Emilia-Romagna
- Veneto
- Toscana.

Queste quattro regioni da sole rappresentano circa il 70% degli incidenti ciclistici italiani.
Il comune di Milano ha superato i 10.000 incidenti in bicicletta in dieci anni, un dato che evidenzia come la convivenza tra bici e traffico veicolare nelle grandi aree urbane resti complessa.
Regioni dove si pedala di più
Le regioni con maggiore uso della bicicletta — Trentino-Alto Adige, Veneto, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia — sono anche quelle con più incidenti. Tuttavia, il Friuli-Venezia Giulia risulta significativamente più sicuro rispetto alla Lombardia, probabilmente grazie a infrastrutture ciclabili più continue e meglio segnalate.
Le province più a rischio
A livello provinciale, il tasso più alto di incidenti si registra in:
- Forlì-Cesena
- Ravenna
- Rimini.
Mentre nelle province più “ciclabili” come Ferrara o Bolzano l’incidentalità è più contenuta, pur registrando un forte utilizzo quotidiano della bici.
CRAFT ha elaborato anche una mappa degli incidenti, con tutti i dati degli anni presi in esame, consultabile qui.
Incidente in bicicletta
Cause degli incidenti in bicicletta: auto e mezzi pesanti coinvolti nel 79% dei casi
Secondo il Politecnico di Milano:
- il 68% degli incidenti avviene per scontro con un’auto;
- l’11% coinvolge mezzi pesanti o moto.
Gli incidenti più frequenti avvengono:
- durante svolte a destra o sinistra;
- agli incroci;
- nelle rotatorie;
- per tamponamento o urti laterali.
Solo una piccola parte riguarda cadute autonome.
Condizioni al momento dell’incidente
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare:
- l’80% avviene con meteo sereno;
- l’asfalto è quasi sempre asciutto;
- la maggior parte avviene su tratti rettilinei.
Non sono quindi le condizioni meteo o stradali a determinare il rischio, ma la convivenza tra bici e veicoli a motore.
Quando avvengono più incidenti: i momenti della settimana più pericolosi
I dati evidenziano due picchi principali:
- sabato mattina (10–12)
- tardo pomeriggio feriale (17–19).
Entrambi i momenti coincidono con un aumento del traffico e una diminuzione della percezione del rischio.
Chi sono le vittime: uomini più coinvolti, ma metà dei morti sono over 65
In tutte le fasce d’età, gli uomini sono i più coinvolti negli incidenti. I feriti più numerosi sono tra i 30 e i 44 anni.
La metà dei decessi riguarda ciclisti over 65, una fascia che ha riscoperto la bici in età pensionabile, ma che risulta più vulnerabile sia fisicamente sia per la carenza di infrastrutture protette.
Numeri che ci dicono che servono interventi strutturali per una maggiore sicurezza di chi circola in bicicletta. Perché tragedie come quella di Viola non si ripetano più.
