Foto di Atalanta
Un primo tempo troppo brutto per essere vero, qualche segnale positivo nella ripresa e un’altra sconfitta (questa volta per 3-1, è la terza di fila in campionato) che rende il cammino del nuovo mister, Palladino, subito in salita. Ecco Napoli-Atalanta visto nel freddo pungente di Fuorigrotta e raccontato in cinque punti.
Le quattro “P” dell’arrivo a Napoli: Pasta & Patate, Pizza e Pioggia
Il mattino di Bergamo, con il sole a illuminare la neve e le temperature della notte che hanno ghiacciato tutto, è completamente diverso dal clima di Napoli all’ora di pranzo. La pioggia battente sul piazzale dell’aeroporto è protagonista assoluta della pausa pranzo che, da queste parti, può coincidere con tante diverse leccornie (dalla pasta e patate all’immancabile pizza).
Il punto è che, per quanto si è visto poi al Maradona, il pasto ci è andato di traverso tra freddo patito e pochissima Atalanta nella prima frazione di gioco…
Solo nove tifosi nel settore ospiti, atalantini “fuori regione”
Alla fine, nel settore ospiti erano in nove. Pare che un paio di biglietti siano stati venduti addirittura all’estero. L’obiettivo era non avere problemi con i sostenitori bergamaschi e i loro amici tedeschi (di Francoforte) ed è stato raggiunto. Dall’altra parte, niente tutto esaurito per i padroni di casa, né contro l’Atalanta né contro il Qarabag nel prossimo turno di Champions. E così, con diversi spazi vuoti sugli spalti, si è sentita ancora di più la musica sparata a tutto volume prima del fischio d’inizio.
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La prima di Palladino, con lo stesso tridente di un anno fa
Dal primo minuto, Palladino sceglie di riproporre lo stesso assetto visto l’anno scorso qui a Fuorigrotta, con Pasalic alle spalle di De Ketelaere e Lookman. Alla fine, però, è tutta questione di atteggiamento. E la differenza con la passata stagione s’è vista. Nel Napoli, a sua volta con la difesa a tre formata da Beukema, Buongiorno e Rrahmani, c’erano tante assenze, in una squadra che arrivava a questa sfida dopo tre gare di fila senza fare gol. Eppure è finita 3-1 per loro.
Primo tempo da incubo: 3 tiri, 3 gol presi
L’avvio di gara, con Pasalic alle spalle di due punte, non porta occasione in avanti. In compenso, la difesa orobica è spesso in difficoltà per alcuni errori individuali che si rivelano letali. Ahanor sbaglia due volte la posizione e Neres lo fulmina, mentre sul 3-0 Djimsiti perde il contatto con Noa Lang e il cross di Di Lorenzo lo pesca quasi in porta.
Già ci sono difficoltà oggettive, se poi ci si mette anche questa passività difensiva su giocate semplici da leggere diventa tutto ancora più complicato…
Scamacca con il giusto atteggiamento, tra gol e fiducia
Dopo un primo tempo davvero negativo, Palladino cambia un paio di uomini e davanti propone un tridente più pesante. Segna proprio Scamacca, appena entrato, e grazie alla sua prestazione le cose vanno meglio (anche perché era difficile fare peggio del primo tempo).
I nerazzurri hanno anche un paio di buone occasioni per accorciare ulteriormente, ma il risultato non cambia più e la terza sconfitta di fila in campionato rende la situazione ancora più difficile, sebbene lo spirito visto nella ripresa autorizza ad avere un po’ di fiducia per le prossime gare.
Napoli-Atalanta 3-1
Reti: 17’ e 38’ Neres (N), 45’ Noa Lang (N), 52’ Scamacca (A)
Napoli (3-4-2-1): Milinkovic-Savic; Beukema, Rrahmani (64’ Juan Jesus), Buongiorno; Di Lorenzo, Lobotka, McTominay, Gutierrez (69’ Mazzocchi); Lang (69’ Elmas), Neres (69’ Politano), Hojlund (75’ Lucca). All. Conte
Atalanta (3-4-1-2): Carnesecchi; Djimsiti, Hien, Ahanor (46’ Kossounou); Bellanova, Ederson, de Roon, Zappacosta (64’ Zalewski); Pasalic (46’ Scamacca); Lookman (82’ Maldini), De Ketelaere (77’ Samardzic). All. Palladino
Arbitro: Di Bello di Brindisi
Ammoniti: 59’ de Roon (A), 62’ Zappacosta (A), 75’ Juan Jesus (N).