Chivasso (TO)

Castello all’ANCI: “Serve un nuovo patto tra Stato e Comuni”

All’assemblea di Bologna presenti cinque mila sindaci italiani che chiedono al Governo di essere ascoltati

Castello all’ANCI: “Serve un nuovo patto tra Stato e Comuni”

Il sindaco di Chivasso Claudio Castello, la scorsa settimana, ha preso parte alla 42ª assemblea annuale dell’Anci, quest’anno celebrata a Bologna, anche in veste di consigliere nazionale dell’Associazione dei Comuni Italiani. Insieme a lui il vicesindaco Pasquale Centin.

Castello all’ANCI: “Serve un nuovo patto tra Stato e Comuni”

Nel suo intervento Castello ha sottolineato come la partecipazione massiccia dei sindaci sia la prova di una volontà diffusa di incidere: «Cinquemila primi cittadini presenti significano che c’è un Paese reale che chiede ascolto. Non possiamo restare spettatori di fronte a un governo che appare poco sensibile alle esigenze delle comunità locali». Ha insistito anche sulla necessità di un nuovo patto sociale tra Stato e Comuni: «Il Pnrr ha dimostrato che i Comuni sanno gestire risorse e progetti. Ora serve continuità, serve fiducia. Non possiamo tornare a essere considerati meri esecutori di decisioni calate dall’alto».

Il tema della sicurezza urbana

Nel corso dell’assemblea, il tema della sicurezza urbana ha occupato un capitolo centrale del dibattito. «Quando parliamo di sicurezza – ha affermato Castello – non ci riferiamo soltanto ai numeri delle denunce o alle statistiche ufficiali. Tocchiamo la vita quotidiana delle persone, la loro libertà di muoversi, di sentirsi parte di una comunità. È un tema che riguarda tanto le grandi città quanto i piccoli Comuni, e che non può essere affrontato con strumenti isolati o con risposte emergenziali».

Ha poi ribadito la necessità di strumenti tecnologici condivisi e di piattaforme interforze che permettano di incrociare i dati e accelerare gli interventi. La videosorveglianza resta utile, ma deve essere integrata con analisi e risorse per assumere nuovi agenti con contratti stabili. Castello ha sottolineato che la sicurezza non può diventare terreno di scontro ideologico. «Su certi temi – ha detto – non ci si divide per raccogliere consenso. Noi sindaci dobbiamo lavorare per rendere vive le piazze, per alimentare i sogni dei cittadini e restituire fiducia nelle istituzioni».

Diritto all’abitare

Nel panel dedicato al diritto all’abitare, Claudio Castello ha raccolto le diverse esperienze dei colleghi, trasformandole in una visione comune che mette al centro la dignità delle persone e la necessità di politiche abitative concrete e inclusive. «Senza un tetto sicuro, nessuna famiglia può progettare il futuro. Oggi l’emergenza abitativa riguarda studenti, lavoratori, famiglie con redditi medi e cittadini che non riescono più a sostenere il costo degli affitti. È un problema diffuso che richiede una risposta nazionale ed europea».

Non si può attendere il 2028 per avere risorse. Occorre intervenire subito con piani di recupero degli immobili esistenti, edilizia popolare e social housing. Le politiche abitative non possono limitarsi al singolo Comune. Serve una rete provinciale e metropolitana, con parametri aggiornati che tengano conto del lavoro, della demografia e delle esigenze delle imprese. L’housing sociale deve integrarsi con l’housing lavorativo, per evitare la delocalizzazione dei poli industriali e rafforzare l’attrattività dei territori».

L’innovazione

Di grande interesse si è rivelato anche il panel dedicato all’innovazione, definita dall’Assemblea Anci come il motore che può rendere la pubblica amministrazione più vicina ai cittadini, più efficiente e più giusta.

Il sindaco di Chivasso sottolinea il ruolo dei giovani funzionari e amministratori, che con orgoglio scelgono di lavorare nella PA. Nonostante stipendi bassi e difficoltà strutturali, portano nuove idee e sperimentano strumenti innovativi.

«L’innovazione – ha sottolineato – deve migliorare la qualità della vita. Intelligenza artificiale, digital twins e strumenti di analisi dei dati possono ottimizzare servizi come la gestione dei rifiuti e la mobilità urbana, riducendo disagi e aumentando l’efficienza».

La Legge di Bilancio 2026

Infine la Legge di Bilancio 2026, pur contenendo alcuni segnali positivi, non riesce a dissipare le altre preoccupazioni sindaci. L’associazione dei Comuni italiani ha infatti lanciato un allarme: le criticità finanziarie irrisolte rischiano di compromettere la capacità degli enti locali di garantire servizi fondamentali e di portare avanti gli investimenti programmati. La spesa corrente resta il nodo principale.

Tagli e accantonamenti delle precedenti manovre pesano ancora per 2,08 miliardi di euro fino al 2029 e nel 2026 è prevista un’ulteriore contrazione di 460 milioni di euro, che rischia di rallentare servizi e investimenti. Anche dal Comune di Chivasso si denuncia una gestione quotidiana sempre più difficile, con margini di manovra ridotti e pressioni crescenti sui bilanci comunali.