Nella serata di lunedì 13 novembre, un’articolata operazione di appostamento in borghese condotta dal Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Chivasso ha portato all’arresto di due soggetti, sospettati di aver messo in atto una complessa trappola estorsiva telematica in pieno centro cittadino.
Tra sesso ed estorsioni: in manette la banda del Mauriziano
Gli indagati – un 21enne di origine marocchina residente a Strambino e un minorenne italiano di Romano Canavese – utilizzavano la tecnica del catfishing: adescavano uomini maturi, spesso senza scrupoli e alla ricerca di incontri a sfondo sessuale su chat per adulti, utilizzando il profilo e la fotografia di una ragazzina minorenne.
L’incontro veniva fissato presso il Parco del Mauriziano, noto luogo di ritrovo a Chivasso. Al posto della presunta minore, tuttavia, si presentavano i due giovani con l’intento di minacciare la vittima e estorcerle denaro.
L’intervento dei Carabinieri
I Carabinieri erano già sulle tracce dei due a seguito di indagini più complesse che avevano evidenziato la serialità degli episodi. L’azione si è concretizzata intercettando i sospettati mentre bloccavano e minacciavano un 60enne di Cuorgnè. La vittima, compresa la natura della trappola, stava tentando di allontanarsi a bordo della sua auto, ma veniva trattenuta fisicamente dai due aggressori che esigevano il pagamento immediato.
Gli arresti sono scattati in flagranza di reato per tentata estorsione. A seguito dell’udienza di convalida, il Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) ha confermato le misure cautelari:
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Il maggiorenne è stato posto agli arresti domiciliari presso l’abitazione della madre.
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Il minorenne è stato sottoposto a un rigido confinamento domiciliare con la facoltà di uscire solo per adempiere all’obbligo scolastico e con il divieto di incontrare persone diverse dai familiari conviventi.
L’intera inchiesta è attualmente coordinata dalla Procura della Repubblica di Ivrea (per il maggiorenne) e dal Tribunale per i Minorenni di Torino (per il giovane). Le indagini proseguono per accertare eventuali complicità femminili nell’adescamento e per verificare il collegamento con altri episodi avvenuti nella zona tra il Mauriziano e la Stazione Ferroviaria, tra cui si registra almeno un caso di rapina consumata.
La “trappola del miele”
Il modus operandi adottato rientra nella fattispecie criminale nota a livello internazionale come “honeytrap” (trappola del miele), un espediente comune, specialmente nelle aree metropolitane, dove vittime vengono attratte con la promessa di incontri sessuali per poi essere derubate o ricattate. Casi analoghi, sebbene diversi nei dettagli, sono stati registrati anche nel territorio locale.
Si sottolinea, in conformità con il principio di presunzione di innocenza, che i due giovani sono al momento indagati e non ancora condannati; la loro posizione verrà definita nel corso dei successivi gradi di giudizio. Gli accertamenti patrimoniali, che non hanno evidenziato fonti di reddito lecite per il maggiorenne, rafforzano l’ipotesi del movente economico illecito alla base delle condotte.