Volodymyr Zelensky ha annunciato una riforma profonda delle principali società energetiche statali ucraine, in risposta allo scandalo di corruzione che ha travolto il settore, già colpito dagli attacchi russi.
In un post su X, il presidente ha dichiarato:
“Stiamo iniziando la riforma delle cruciali società statali nel settore energetico. Unsieme a un completo audit delle loro attività finanziarie, sarà rinnovato il management di queste società”.
L’operazione Mida: 100 milioni sottratti e vertici agli arresti
Dietro la riforma annunciata vi è l’inchiesta delle agenzie anticorruzione ucraine, nota come “operazione Mida”, che ha ricostruito un sistema di tangenti estese nel comparto energetico. Secondo le indagini, circa 100 milioni di dollari sono stati sottratti da società come Energoatom – la società nucleare statale – con una parte della corruzione collegata a contratti di appalto per sistemi di difesa contro droni e missili russi.

Il fulcro dello scandalo sembrerebbe essere un gruppo di imprenditori e politici, che chiedevano tangenti tra il 10 e il 15 per cento del valore dei contratti. Tra i principali coinvolti emerge il nome di Timur Mindich, imprenditore ed ex socio di Zelensky, considerato il regista finanziario del giro di tangenti: Mindich ha lasciato il Paese dopo le accuse, mentre altri esponenti sono ancora oggetto di indagine da parte del NABU (l’agenzia nazionale anticorruzione ucraina).
In seguito alle rivelazioni, Zelensky ha imposto le dimissioni di figure di primo piano: la ministra dell’Energia, Svitlana Grynchuk, e il ministro della Giustizia, German Galushchenko. Parallelamente, il presidente ha annunciato sanzioni contro Mindich, suo ex amico e socio, ora accusato di essere il centro di questa elaborata rete corruttiva.
Rinnovamento totale e nuove nomine
Queste le misure più significative annunciate da Zelensky:
- Nuovo consiglio di supervisione per Energoatom, chiamato a riformare completamente il management entro una settimana;
- Nomina rapida di un nuovo capo per Ukrhydroenergo, la società idroelettrica statale;
- Riforme anche per Naftogaz, il gigante del gas e del petrolio;
- Audit finanziario completo di tutte queste entità, per verificare conti, contratti e flussi di denaro.
Zelensky ha inoltre chiesto un rinnovo delle autorità di controllo del settore energetico:
- Cambio di leadership nella Commissione nazionale di regolamentazione dell’energia (NEURC);
- Nuovo vertice per l’autorità della sicurezza nucleare (SNRIU);
- Rafforzamento dell’Agenzia per il recupero dei beni, con un bando per la guida entro l’anno;
- Audit e vendita degli asset riconducibili a entità russe o a collaboratori fuggiti all’estero, per garantire che operino “al 100% nell’interesse dell’Ucraina”.
La sfida della fiducia: opinione pubblica, alleati e guerra
Lo scandalo ha sollevato un’ondata di indignazione nell’opinione pubblica ucraina, proprio mentre il Paese è sottoposto a pesanti attacchi russi sulle infrastrutture energetiche. In città come Kiev, l’elettricità manca anche 11 ore al giorno e cresce la preoccupazione per i blackout invernali che potrebbero colpire anche il riscaldamento degli edifici.
Alcuni osservatori giudicano le misure di Zelensky insufficienti, nonostante le dimissioni dei ministri e il ricostruzione degli enti. Si teme che, se non verrà garantita maggior trasparenza, la già fragile legittimità del presidente possa vacillare, soprattutto agli occhi degli alleati occidentali da cui dipende il sostegno economico e militare.
This morning, we already held an online meeting with Prime Minister of Ukraine Yuliia Svyrydenko regarding further decisions to clean up and reboot the management of the energy sector and the institutions related to it.
First – I instructed the Cabinet of Ministers of Ukraine to…
— Volodymyr Zelenskyy / Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) November 16, 2025
Dall’altra parte, i sostenitori del governo affermano che l’emergere dello scandalo dimostri l’indipendenza delle agenzie anticorruzione ucraine. La prima ministra Yulia Svyrydenko, citata da Politico, ha dichiarato:
“Lo scopo del governo è di mostrare alla società ucraina e ai partner internazionali che non tollereremo la corruzione in nessuna circostanza e risponderemo rapidamente”.
Tra i critici, invece, si registra forte preoccupazione per un possibile collasso della fiducia democratica. L’analista politico Serhiy Fursa ha scritto che non si può permettere che “il presidente e il governo perdano quel che resta della loro legittimità, nel pieno della guerra”.