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L’Italia vince con Mancini e Pio Esposito ma saranno playoff

L'Italia di Gattuso fatica nel primo tempo e si scioglie nella seconda frazione di gioco con i gol di Mancini e Pio Esposito.

L’Italia vince con Mancini e Pio Esposito ma saranno playoff

L’Italia di Gattuso non brilla ma vince in una partita in cui, sapevamo sin dal principio, sarebbe stata poco più di un’amichevole. A Chisinau, contro una Moldova ordinata ma modesta, servono i colpi di Mancini e di Pio Esposito nel finale per evitare di consegnare con un turno d’anticipo il pass alla Norvegia. Il difensore della Roma sblocca la gara all’88’, replicando il gol segnato contro Israele, mentre l’attaccante dell’Inter chiude i conti al 92’. Finisce 2-0 e il gruppo azzurro potrà giocarsi l’ultima carta domenica a San Siro, nello scontro diretto con Haaland e compagni, avanti solo per differenza reti (+17). Un piccolo passo avanti nel risultato, meno nel gioco: per l’Italia, che a marzo affronterà i playoff dopo le delusioni del 2018 e del 2022, servirà molto di più.

Nonostante il successo, la prova azzurra lascia dubbi e rimpianti. Gattuso aveva scelto di ruotare diversi uomini, concedendo spazio ai meno utilizzati, ma la squadra è apparsa lenta, prevedibile e poco incisiva. Scamacca e Raspadori, schierati insieme come ai tempi del Sassuolo, non trovano mai la giocata vincente; Orsolini e Zaccagni, chiamati a dare ampiezza, faticano a incidere. Eppure l’avvio era stato incoraggiante: nei primi quindici minuti l’Italia domina il possesso (oltre l’80%) e costruisce una raffica di occasioni con Raspadori, Scamacca e Cristante, trovando però sulla sua strada un attento Cojuhar. Poi la manovra si inceppa, il ritmo cala e la Moldova, chiusa in un 5-4-1 molto compatto, prende fiducia. Prima dell’intervallo arriva anche un brivido: Postolachi, servito da Revenco, calcia alto da posizione invitante.

Nel secondo tempo la musica non cambia. Gattuso si sbraccia, protesta, lancia la giacca dopo un errore di Orsolini, ma la squadra resta imprecisa. Il tecnico corre ai ripari: dentro Retegui e Pio Esposito al posto di Scamacca e Raspadori, poi Politano e Dimarco per dare più spinta. La scossa arriva solo nel finale. Dimarco pennella un cross perfetto dalla sinistra e Mancini svetta per l’1-0 che libera la panchina azzurra. Nei minuti di recupero, Politano serve un assist che Pio Esposito trasforma nel 2-0 definitivo, sigillando la sua seconda rete in Nazionale.

Un risultato che consola più che entusiasmare: l’Italia evita la figuraccia, conferma il trend vincente di Gattuso — cinque successi su cinque, come solo Fabbri e Vicini prima di lui — ma offre pochi segnali incoraggianti in vista delle sfide decisive di primavera. Domenica a San Siro contro la Norvegia si giocherà soprattutto per l’orgoglio e per dimostrare che, al di là del risultato, questa Nazionale può crescere. Perché per tornare al Mondiale, dopo troppi anni di assenza, serviranno partite diverse da quella vista a Chisinau.