Brescia (BS)

Annata Agraria 2024/2025: presentati i dati, la produzione nel Bresciano segna un +7,4%

Facchetti: "L’agricoltura bresciana continua a dimostrarsi un pilastro fondamentale dell’economia del territorio"

Annata Agraria 2024/2025: presentati i dati, la produzione nel Bresciano segna un +7,4%

Annata Agraria 2024/2025: presentati i dati, la produzione nel Bresciano segna un +7,4%. Situazione di criticità in alcuni settori.

Presentati i dati dell’Annata Agraria 2024/2025

Sono stati presentati questa mattina (martedì 11 novembre 2025) i dati dell’annata agraria 2024/2025.

“In un contesto segnato da sfide globali sempre più complesse – dal cambiamento climatico alle tensioni geopolitiche, dalla crisi energetica ai costi produttivi –  l’agricoltura bresciana continua a dimostrarsi un pilastro fondamentale dell’economia del territorio – ha dichiarato la presidente di Coldiretti Brescia Laura Facchetti – . La nostra provincia resta tra le prime realtà agricole italiane, confermandosi al vertice soprattutto nel settore zootecnico, con il primato indiscusso nella produzione di latte vaccino”.

I temi al centro

Numerosi i temi trattati nel corso della mattinata dal direttore Andrea Repossini e dal responsabile economico e vicedirettore Mauro Belloli. Tra questi il clima: da questo punto di vista l’annata è risultata relativamente stabile anche se è sempre importante non abbassare la guardia. Ad essere messa in evidenza, inoltre, la consapevolezza che il cambiamento climatico necessita di interventi concreti nel settore agricolo: dalla prevenzione, attraverso l’utilizzo degli strumenti tecnici oggi disponibili, alla ricerca contro nuove specie infestanti e animali selvatici, sempre più diffuse anche a causa delle variazioni termiche.

Particolare attenzione necessariamente dovrà essere posta alla situazione sanitaria  degli allevamenti dove la provincia di Brescia non è stata colpita in modo grave, ma le misure di contenimento e le restrizioni su movimentazioni e accasamenti pesano comunque sulla quotidianità delle imprese zootecniche.

RIEPILOGO P.L.V. DELL’AGRICOLTURA BRESCIANA
SETTORI PRODUTTIVI 2020 2.021,00 2022 2023 2.024€ 2025* 2025/
2024
PRODUZIONE VEGETALE ** 40.00.00 57.55.00 11.13 64.10.00 52.03.00 70.46.20
VITE E OLIVO 81.31.00 76.19.00 140.35.00 138.04.00 147.39.00 135.32.00
PRODUZIONI FLORICOLE E ORTICOLE 31.05.00 40.20.00 45.35.00 37.20.00 43.20.00 33.06.00
LATTE 576.09.50 610.31.00 809.50.00 911.20.00 916.42.00 1.010.065.000€
BOVINI DA CARNE 155.53.00 155.16.00 179.20.00 192.17.00 190.33.00 203.48.00
SUINI 213.32.00 225.50.00 10.03 293.02.00 272.56.00 267.54.00
AVICOLI 167.30.00 180.28.00 0.15 205.40.00 184.10.00 218.58.20
ALTRE PRODUZIONI ZOOTECNICHE 21.15.00 26.10.00 11.15 30.00.00 31.43.00 23.28.20
P.L.V. TOTALE Euro 1.243.743.770€ 1.310.949.000,00 1.640.566.000 1.807.133.000 1.775.086.000€ 1.907.605.100€ 0,074
* proiezione

“Un vero laboratorio di innovazione agricola”

“Nonostante le difficoltà, il nostro territorio continua a distinguersi come un vero laboratorio d’innovazione agricola – aggiunge la presidente Laura Facchetti –  le imprese bresciane stanno investendo in sostenibilità, benessere animale e biosicurezza, con uno sguardo rivolto al futuro e al rispetto dell’ambiente. Come Coldiretti Brescia, siamo impegnati a difendere la centralità del settore primario, perché non si smarrisca il valore strategico di chi produce cibo sano e sicuro. Chiediamo che non vengano sottratte risorse alla PAC, che le regole commerciali internazionali si basino sul principio di reciprocità, e che si garantisca trasparenza nell’etichettatura per tutelare produttori e consumatori. Serve preservare il suolo agricolo da ogni forma di speculazione e rafforzare filiere solide ed eque, dove il reddito sia distribuito in modo giusto lungo tutta la catena produttiva.”

A conclusione della presentazione dei dati dell’annata agraria 2024/2025, la presidente di Coldiretti Brescia Laura Facchetti ha voluto lanciare uno sguardo prospettico, sottolineando la necessità di una visione condivisa e di lungo respiro per il settore primario:

“Non è il momento di elencare tutti gli interventi necessari,  la lista sarebbe lunga,  ma è chiaro che il mondo agricolo ha bisogno di un piano strutturale di medio-lungo periodo che valorizzi le nostre produzioni, garantisca stabilità e permetta agli agricoltori bresciani di guardare al futuro con fiducia. Nella consapevolezza di poter continuare a fare ciò che sanno fare meglio: nutrire il Paese con qualità, impegno e responsabilità.”

 

Le dichiarazioni

 

LAURA FACCHETTI – PRESIDENTE COLDIRETTI BRESCIA E IMPRENDITRICE AVICOLA

“Il settore avicolo italiano conferma la propria solidità nonostante le incertezze e i timori legati al contesto geopolitico e di mercato incerto e sfidante, in un quadro regolatorio europeo in evoluzione e con preoccupazioni connesse alla diffusione dell’influenza aviaria in Europa.  Il settore vanta un modello integrato di filiera che unisce efficienza, dinamismo e una capacità di evolversi e ampliare l’offerta, cogliendo le nuove esigenze del mercato e dei consumatori. In questo contesto Brescia gioca un ruolo di primaria importanza con i suoi  risultati tecnici e di qualità dei prodotti che sono sempre in miglioramento con allevamenti avicoli sempre all’avanguardia relativamente a investimenti su temi legati alla sostenibilità ambientale, al benessere animale e alla biosicurezza”.

 

SILVANO BRECIANINI-  VICEPRESIDENTE COLDIRETTI BRESCIA E VITICOLTORE

“Per il vino, in particolare per i vini bianchi la vendemmia 2025 è da ricordare. L’inizio di stagione con piogge abbondanti ha visto poi un giugno più caldo e quando sembrava prossimo un periodo di siccità ecco la pioggia che ha sistemato le cose. Ottima qualità e quantità in Franciacorta e Lugana di certo avremo le riserve con grande potenziale di invecchiamento. Le pioggie di settembre hanno creato difficoltà per le uve rosse ed i viticoltori sono ricorsi a rigorosa selezione per mantenere elevati standard qualitativi. L’assenza di fenomeni grandigeni significativi diventa una graditissima eccezione rispetto agli anni scorsi”.

 

ALBERTO CAVAGNINI – VICEPRESIDENTE COLDIRETTI BRESCIA E SUINICOLTORE

“Il settore suinicolo mostra segnali di miglioramento grazie alla riduzione delle aree colpite da PSA, frutto del lavoro congiunto tra servizio veterinario e allevatori. Tuttavia, la malattia persiste nella fauna selvatica, minacciando ancora gli allevamenti, soprattutto in Emilia-Romagna. Sul piano economico, il comparto risente del calo dei consumi e della stagnazione delle esportazioni, con la concorrenza estera che abbassa i prezzi a causa della mancata etichettatura d’origine. L’euro forte e i dazi cinesi aggravano le difficoltà. Coldiretti richiama la necessità di una PAC che tuteli davvero i produttori e auspica una filiera unita, rafforzata dalle DOP Parma e San Daniele e da una governance più inclusiva del settore primario”.

 

GIOVANNI MARTINELLI – VICEPRESIDENTE COLDIRETTI BRESCIA E PRODUTTORE DI LATTE

“Il comparto delle vacche da latte registra nel complesso un’annata positiva. Il prezzo del latte e del Grana Padano, prodotto di riferimento del settore, è rimasto sostenuto per gran parte dell’anno, anche se negli ultimi mesi si osserva un calo dei listini, sia per il latte spot che per il formaggio. Le colture destinate all’alimentazione zootecnica, in particolare il mais, hanno garantito buone rese qualitative e quantitative, nonostante alcuni eventi estremi come grandine e vento. La prospettiva è che il mercato possa tornare ai valori della prima parte dell’anno, assicurando alle aziende una remunerazione adeguata a coprire i costi e a sostenere investimenti in manodopera, benessere animale e innovazione tecnologica”.

 

GIUSEPPE KRON MORELLI – IMPREDITORE AGRICOLO SETTORE CERALICOLO

“Per quanto riguarda il grano, le semine autunnali sono state difficoltose e lo sviluppo colturale limitato hanno penalizzato le rese. Campagna poco soddisfacente sia per quantità prodotte sia per prezzi riconosciuti, confermando le difficoltà del comparto cerealicolo autunno-vernino.Annata positiva per il masi dal punto di vista agronomico, con buone produzioni e raccolte regolari. Tuttavia, l’elevata offerta e le importazioni incontrollate, soprattutto dall’Ucraina, hanno causato un forte calo dei prezzi e margini ridotti per i produttori.Buon andamento vegetativo e produzioni nella norma per la soia, ma prezzi bassi durante la raccolta hanno ridotto la redditività. Le semine di secondo raccolto hanno garantito rese inferiori; solo di recente si registrano segnali di rialzo dei prezzi nazionali”.

TIZIANA PORTERI – PRESIDENTE TERRANOSTRA BRESCIA  – SETTORE AGRITURISMI

“Il turismo bresciano continua a crescere, sia in termini di presenze sia per l’impatto economico sul territorio. In particolare, il settore agrituristico registra un andamento positivo, grazie alla varietà dei paesaggi, alla qualità dei servizi e alla crescente ricerca di esperienze autentiche da parte dei visitatori. Oggi un turista su due sceglie la propria meta per degustare prodotti tipici, visitare cantine e conoscere da vicino la tradizione enogastronomica locale. Gli agriturismi rispondono a questa domanda offrendo esperienze complete: degustazioni, attività aziendali, laboratori e visite ai luoghi di produzione. Un turismo trasversale alle generazioni, che coinvolge sempre più stranieri e garantisce una permanenza media più lunga nelle strutture che coniugano accoglienza, qualità e sostenibilità”.

FABIO ROZZINI – CONSIGLIRE COLDRIETTI BRESCIA ALLEVATORE DI BOVINI DA CARNE

“Il comparto dei bovini da carne in Italia vive una situazione complessa: nonostante nei primi sei mesi del 2025 la produzione nazionale abbia segnato un +3,4% rispetto al 2024, la crescita è accompagnata da forti criticità. Le importazioni di vitelli da ingrasso sono diminuite (-4,4%), ma il patrimonio di vacche nutrici continua a scendere, rendendo il sistema più fragile. I prezzi all’origine per i vitelloni sono aumentati oltre il 20%, ma l’aumento dei costi produttivi – energia, sanità animale, erode la redditività degli allevatori.  Inoltre, la forte dipendenza dalle importazioni, oltre il 60% dei capi macellati in Italia proviene da altri Paesi ed  espone il settore alle fluttuazioni internazionali e riduce le opportunità di valorizzazione della filiera nazionale”.

NADIA TURELLI – RESPONSABILE  DONNE COLDIRETTI E PRODUTTRICE DI OLIO

“L’annata 2025 era partita con buoni auspici, buona fioritura e discreta allegagione. Nei mesi di luglio e agosto si è palesata una cascola verde comunque contenuta e contro la quale si auspicava un recupero nelle rese e nella pezzatura delle olive sulle piante, in piena fase di sviluppo e prossime all’inolizione. Il dramma è avvenuto nel mese di settembre con un’infestazione di mosca straordinaria, accentuata dal caldo umido del periodo e dalle piogge costanti; questa infezione, unità ad alcuni fenomeni grandigeni in particolare nella zona della Valtenesi, hanno prodotto una caduta precoce delle drupe e messo in ginocchio il comparto. Un’annata difficile, resa tale anche dalla mancanza di principi attivi e strumenti per combattere la mosca olearia che ha proliferato senza possibilità di contrasto se non in rare situazioni”.

EDOARDO MOMBELLI – APICOLTORE

“L’annata produttiva 2025 è stata positiva, con un aumento delle rese rispetto al 2024. Buone le produzioni di acacia e castagno, ottime quelle di millefiori di pianura e montagna, tiglio e melata. La qualità del miele bresciano resta elevata, confermando la professionalità degli apicoltori locali. Persistono però criticità legate al cambiamento climatico, con piogge violente e siccità che compromettono le fioriture, e alla diffusione di insetti come la vespa vellutina che minaccia la sopravvivenza delle api. A ciò si aggiunge la concorrenza dei mieli sintetici, che disorientano i consumatori. Nonostante tutto, l’apicoltura bresciana continua a essere un presidio di qualità e biodiversità, pronta ad affrontare le sfide future con impegno e resilienza”.

 

FAUSTO DESTER – PRESIDENTE ASSOCIAZIONE FLOROVIVAISTI BRESCIANI – FLOROVIVAISMO

“Per  quanto riguarda i florovivaisti la stagione è andata tutto sommato bene. Siamo molto dipendenti dal clima e sia la primavera che l’autunno quest’anno sono andati bene. Non un anno fantastico ma comunque nella norma. Buone prospettive x la vendita delle poinsettie x natale. Non ci aspettiamo novità particolari per il 2026. Buono l’anno anche x i giardinieri ed i vivaisti con – x quanto riguarda questi ultimi- la preoccupazione sollevata dall’arrivo della Popillia japonica, insetto nocivo da quarantena che metterebbe in grave crisi le aziende nelle quali dovesse manifestarsi”.

FELICE POLI – PRESIDENTE O.P. SOLE E RUGIADA – SETTORE QUARTA GAMMA

“Il mercato della IV gamma è in forte difficoltà a causa del calo dei prezzi verso la GDO. Oggi il prodotto si vende a circa 7,5 €/kg, contro oltre 10 €/kg di pochi anni fa, mentre i costi di produzione continuano ad aumentare. Questa situazione ha portato alla chiusura di importanti stabilimenti italiani e all’ingresso di gruppi esteri sul mercato europeo. È urgente rivedere le politiche nazionali: Coldiretti si sta attivando per definire un prezzo minimo garantito e favorire l’aggregazione tra imprese. In provincia di Brescia, dove si concentra il 35% della produzione nazionale, si lavora per rafforzare la filiera agricola e ridurre i costi attraverso accordi quadro con i fornitori”.

 

SCALVINONI SIMONE  -IMPRENDITORE AGRICOLO DI MONTAGNA

“Le abbondanti piogge autunnali e primaverili hanno ostacolato le semine, ma i raccolti dei cereali sono stati comunque discreti. Buoni risultati anche per fieno e mais da foraggio, con produzioni di qualità e quantitativi soddisfacenti. La produzione di latte si è mantenuta su ottimi livelli. Tra le criticità: aumento della fauna selvatica, erosione del suolo causata dalle piogge, difficoltà nello spargimento dei reflui e costi elevati per le aziende di montagna, nonostante un prezzo del latte pari a quello di pianura. Nel complesso l’annata si chiude positivamente, con buoni risultati e prezzi soddisfacenti, anche se le recenti flessioni del latte lasciano prevedere un inizio 2026 incerto. Gli allevatori restano però determinati ad affrontare le sfide future con la consueta tenacia”.

ROCCO STEFANO IMPRENDITORE AGRICOLO SETTORE FRUTTA

“L’annata 2025 per i fruttiferi è stata positiva, con buona allegagione e assenza di gelate primaverili che ha garantito produzioni abbondanti. Le gelate in Spagna hanno ridotto l’offerta estera di drupacee, aumentando la domanda di prodotto italiano. Da segnalare forti infestazioni di forficule, che hanno danneggiato pesche, albicocche e ciliegie, e la persistente presenza della cimice asiatica. Nel kiwi le produzioni risultano in leggero aumento, ma restano compromesse da morìa e batteriosi. Ottime rese per i kaki, seppur con calo dei prezzi, e buone per le mele, con valori interessanti solo per le varietà club. Il cambiamento climatico continua a incidere sul comparto, con effetti visibili su più annate”.

PAGANI LUIGI PRODUTTORE AGRICOLO SETTORE ORTICOLO

“La campagna 2024–2025 è stata di livello medio: non eccezionale ma nel complesso positiva. Mais e frumento hanno dato buoni risultati grazie a piogge ben distribuite e condizioni climatiche favorevoli. Più complessa la situazione per gli ortaggi, in particolare il fagiolino, penalizzato da piogge intense e ondate di caldo che hanno ridotto i raccolti. Le patate e altre colture hanno registrato rese nella media ma soddisfacenti sul piano commerciale. In crescita la vendita diretta, segno di una maggiore consapevolezza dei consumatori verso i prodotti locali. Resta critica la gestione del personale, tra difficoltà di reperibilità e formazione; utile il supporto di Coldiretti con visite mediche gratuite e assistenza nelle pratiche”.

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