L’Asl Città di Torino rappresenta una realtà in cui ricerca clinica e assistenza si integrano per migliorare concretamente la qualità delle cure.
Le attività di ricerca coinvolgono tutti gli specialisti e le diverse figure di operatori sanitari — medici, infermieri, tecnici, farmacisti e biologi — che, con competenze complementari, partecipano a studi nazionali e internazionali.
Quelli che seguono sono alcuni esempi delle ricerche in corso, testimonianza dell’impegno multidisciplinare dell’Azienda nel promuovere innovazione, formazione e miglioramento continuo.
Le ricerche in corso all’Asl Città di Torino
In Infettivologia, i gruppi di ricerca analizzano come il Covid-19 si presenti oggi nella variate Omicron, evidenziando ancora margini di miglioramento nell’uso precoce degli antivirali. Parallelamente, vengono proposti modelli di follow-up più flessibili per le persone con HIV, alla luce delle nuove evidenze di sicurezza ed efficacia delle terapie più moderne. Studi sul viroma del liquor e sul legame tra genetica, stress ossidativo e concentrazioni dei farmaci aprono la strada a trattamenti sempre più personalizzati.
In Cardiologia, i registri multicentrici dimostrano come procedure più sicure e scelte guidate da modelli di “phenomapping” possano migliorare gli esiti dell’angioplastica e delle procedure interventistiche.
L’Otorinolaringoiatria si distingue per approcci mini-invasivi nel recupero della voce e per contributi internazionali sulla chirurgia conservativa della laringe e sulla definizione dei margini oncologici ottimali.
La Chirurgia vascolare partecipa a studi europei sulle protesi iliache ramificate, confermando risultati di eccellenza nel trattamento endovascolare della malattia aorto-iliaca e sviluppando soluzioni tecniche personalizzate per casi complessi.
In Neurologia, la collaborazione internazionale permette di standardizzare l’uso clinico dei biomarcatori neurofilamentari e di validare test plasmatici innovativi per la diagnosi non invasiva della malattia di Alzheimer, mentre studi nazionali confermano l’efficacia della trombectomia anche nei pazienti con disabilità preesistente.
In Nefrologia, le ricerche spaziano dalle glomerulonefriti alle patologie autoimmuni sistemiche, valorizzando l’impiego di terapie biotecnologiche guidato da biopsie renali ripetute e proponendo nuove classificazioni clinico-istologiche, come nel caso della recentement descritta malattia ipocrioglobulinemica.
Il Coordinamento della Rete interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta, quest’anno completamente rinnovato, sta consegnando alla letteratura internazionale lo straordinario patrimonio di uno dei più antichi Registri europei, oggi in grado di fornire con eccellente approssimazione dati di incidenza attesa della gran parte delle malattie rare del nomenclatore nazionale.
In Oncologia, gli studi sottolineano il ruolo prognostico della sarcopenia nei sarcomi dei tessuti molli e la crescente attenzione a una gestione integrata e prudente dei farmaci per le metastasi ossee, orientata alla qualità di vita del paziente.
La Medicina di urgenza si distingue, tra l’altro, per il progetto “Fenice”, che valuta la qualità dell’assistenza nelle unità a elevata intensità di cura, e per un modello innovativo di predizione del rischio nelle batteriemie multiresistenti, a supporto delle decisioni cliniche più tempestive.
L’esperienza dell’Asl Città di Torino conferma come la ricerca clinica, quando integrata nel percorso assistenziale e sostenuta da tutte le figure professionali, rappresenti il motore di un sistema sanitario moderno, efficace e realmente centrato sul pazi