È scontro aperto a Vittuone sul destino del parco di Villa Venini, anticamente una villa di delizia e ora al centro di un acceso botta e risposta tra il gruppo La Voce di Vittuone e l’Amministrazione comunale guidata da Laura Bonfadini.
La Voce di Vittuone tuona sui lavori a Villa Venini
Tutto è partito da un post pubblicato sui social dalla Voce, che ha denunciato «soldi pubblici spesi, lavori fermi e silenzio dal Comune» e definito l’intervento un fallimento annunciato.
Nel lungo comunicato, il gruppo civico ha ricordato che il progetto, finanziato da Regione Lombardia con quasi mezzo milione di euro, è in stallo dopo il fallimento della ditta appaltatrice. Secondo la Voce, il Comune avrebbe liquidato appena 948 euro al curatore fallimentare e svincolato 60 mila euro residui per il completamento delle opere, cifra giudicata del tutto insufficiente per concludere un parco pubblico.
L’accusa è di mancanza di trasparenza:
«Dal 2023 nessun aggiornamento, nessuna nota ufficiale, nessuna spiegazione ai cittadini. Se i termini regionali scadono, i fondi potrebbero essere revocati e a pagare sarebbero i vittuonesi».
La replica dell’Amministrazione comunale
A stretto giro è arrivata la replica dell’amministrazione, affidata a un comunicato in cui il Comune respinge le accuse di immobilismo e parla di mistificazioni da parte della Voce di Vittuone. Nella nota si precisa che i consiglieri di minoranza sarebbero perfettamente a conoscenza della situazione, avendo avuto accesso agli atti, e che il ritardo dei lavori è dovuto al fallimento della ditta, non alla mancanza di iniziativa.
L’amministrazione ricostruisce così le tappe:
«A marzo 2025 è stata chiesta a Regione Lombardia una proroga, concessa ad aprile, che fissa il termine per il collaudo al 31 gennaio 2026. Alla data attuale le opere risultano completate all’83%».
Il Comune annuncia inoltre che l’Ufficio tecnico sta procedendo con una nuova gara per affidare i lavori di completamento, riguardanti impianti elettrici e finiture. L’obiettivo è quello chiudere il cantiere entro la fine dell’anno e inaugurare il parco nella primavera 2026. «Su una cosa la Voce ha ragione» conclude il comunicato
«i cittadini meritano risposte, non le bugie create ad arte per sollevare polveroni inesistenti».