Gaggiano (MI)

Casa confiscata alla mafia e restituita al Comune: “Che fine ha fatto?”

La civica di minoranza «Insieme per Gaggiano» vorrebbe sapere che intenzioni ha l’attuale Amministrazione

Casa confiscata alla mafia e  restituita al Comune:  “Che fine ha  fatto?”

La lista civica di opposizione «Insieme Per Gaggiano» vuole dei chiarimenti dall’Amministrazione comunale in relazione all’utilizzo dell’immobile confiscato alla mafia a San Vito di Gaggiano , consegnato al Comune dall’Agenzia Nazionale nel 2020. Quello che vuole capire è quali siano le intenzioni della Giunta Baj.

Chiarimenti sull’utilizzo

«Dopo oltre un anno e mezzo di mandato, l’Amministrazione non ha ancora “valutato” cosa farne – sottolinea la lista di minoranza – A tutt’oggi i locali risultano inutilizzati, nonostante un investimento co-finanziato da Regione Lombardia e sebbene esista una delibera del maggio 2024, approvata dalla precedente Giunta (sindaco Sergio Perfetti, ndr), che ne definiva chiaramente gli usi: uno spazio per bambini e genitori, punto prestito biblioteca, sede per la Cooperativa Contina e per l’Associazione Sentinelle Parco Sud Milano, con attività di sensibilizzazione sulla legalità e sulla mafia e tutela del territorio. Gaggiano fa orgogliosamente parte della Commissione Intercomunale Antimafia e Tutela dell’Ambiente: questo significa anche fare concretamente, con utilizzi costruttivi e utili alla comunità. Quanto ci vorrà per completare le necessarie valutazioni?».

«Insieme Per Gaggiano»  fa anche notare lo stato di incuria delle Targhe del Prato della Memoria.

«Al mancato utilizzo del bene si aggiunge lo stato di incuria in cui si trovano le targhe del Prato della Memoria dedicate alle vittime innocenti della mafia. Attendiamo fiduciosi un intervento celere. San Vito merita attenzione; e non lo diciamo solo noi: il mantra della campagna elettorale era: “dare nuove strutture e maggiore cura alle frazioni”. Ma ad oggi, quella promessa è stata clamorosamente disattesa. Nessuna struttura, nessun segnale, nessuna cura per San Vito».

La replica del sindaco

Il primo cittadino, Enrico Baj, ha voluto chiarire e dare una spiegazione in relazione alla vicenda:

«Dell’immobile confiscato, individuando quale destinazione prevalente attività di carattere sociale, con priorità alla realizzazione di un ambulatorio medico o sede per associazioni operanti in ambito socio-culturale ed ambientale e successivamente nelle deliberazioni di Giunta Comunale numero 78 del 9 maggio 2024 e numero 86 del 23 maggio 2024 (precedente Amministrazione con sindaco Sergio Perfetti, ndr), non si sono al momento concretizzate per difficoltà di attivazione pratica dei progetti previsti, е mancanza di un quadro economico gestionale delle funzioni. Allo stato attuale, si evidenzia altresì che il piano terra non dispone di certificazione di abitabilità, trattandosi in origine di un box-garage e pertanto non idoneo ad accogliere persone o attività. Il piano terra potrà essere recuperato a i sensi della Legge regionale numero 7 del 2017 (disposizioni per il recupero dei vani e locali seminterrati esistenti destinati alla permanenza di persone). Pertanto attualmente l’immobile non è utilizzato e l’Amministrazione ha proceduto in questi mesi e sta procedendo a verificare quali possibili destinazioni possano risultare compatibili con concrete finalità sociali anche in considerazione della sostenibilità economica delle possibili gestioni. Si conferma comunque la volontà dell’Amministrazione di procedere, una volta completate le necessarie valutazioni, con una manifestazione pubblica di interesse l’individuazione delle funzioni più idonee all’utilizzo del bene confiscato e restituito alla comunità».