Vailate (CR)

Vailate, bufera su via Caimi: il centrodestra accusa Trevisan di aver mentito sull’asfalto

L’opposizione denuncia “informazioni false e incomplete” e la Soprintendenza smentisce il Comune e impone il ripristino del porfido in via Caimi

Vailate, bufera su via Caimi: il centrodestra accusa Trevisan di aver mentito sull’asfalto

Non si placano le polemiche sui lavori in via Caimi. Dopo mesi di discussione, arriva un nuovo e pesante attacco al sindaco Andrea Trevisan e alla sua Giunta.

Centrodestra all’attacco: “Informazioni false e incomplete”

Il centrodestra di Vailate parla apertamente di “informazioni false e incomplete” diffuse dall’Amministrazione comunale. Il gruppo di opposizione, entrato in possesso della lettera ufficiale della Soprintendenza, afferma di aver scoperto che “le notizie diffuse circa il rifacimento in asfalto della via Caimi sono del tutto incomplete e, ancor più gravi, non veritiere”. Secondo la documentazione, la Soprintendenza non aveva preventivamente autorizzato la stesura dell’asfalto e ha disposto che la strada venga ripristinata in pavé di porfido. “Riteniamo che chi amministra possa incorrere in errori procedurali, e ciò non sarebbe drammatico — dichiarano dal centrodestra — ma è assolutamente riprovevole mentire alla cittadinanza”.

La lettera della Soprintendenza e le accuse di occultamento

Il gruppo d’opposizione accusa, inoltre, la Giunta Trevisan di aver “occultato parzialmente il testo della lettera della Soprintendenza”, omettendo che l’autorità governativa invita il Comune “ad attivarsi quanto prima per la redazione di un progetto di ripristino della pavimentazione in porfido, con una programmazione anche economica”. La Soprintendenza avrebbe concesso solo temporaneamente l’asfaltatura, per ragioni di “sicurezza e ordine pubblico”, ma ha ribadito che “al responsabile sarà fatto obbligo di provvedere a sue spese alle opere necessarie”. Il centrodestra non usa mezzi termini: “Miserevole è stato l’ennesimo tentativo di addossare il misfatto a presunti errori del 2003. Se il sindaco non ritiene di dimettersi, chieda almeno scusa alla popolazione per aver diffuso notizie fuorvianti e menzognere”.

Rivabeni interviene, Trevisan replica: “Mi occupo dei fatti, non delle polemiche”

Alle critiche del centrodestra si aggiunge anche la voce di Massimiliano Rivabeni, vailatese di origine e oggi sindaco di Mezzago (Monza e Brianza), che interviene con parole dure ma cariche di sentimento.

“Sono nato a Vailate nel 1974 e come tanti della mia generazione ho respirato un’aria fatta di semplicità, di lavoro, di famiglie che avevano poco ma possedevano tutto: dignità e parola data. Siamo cresciuti in un paese dove contavano i fatti, dove ti insegnavano che se sbagli, chiedi scusa — e se rappresentano gli altri, hai il dovere di dire la verità, anche quando fa male”.

Rivabeni si rivolge poi direttamente al collega Trevisan.

“La vicenda di via Caimi non può essere ridotta a un passaggio burocratico o a un equivoco di comunicazione – dice – Le carte ministeriali parlano chiaro: la Soprintendenza ha concesso un’autorizzazione condizionata, non un via libera definitiva. Nel documento si specifica che, al termine dei lavori, il porfido dovrà essere ripristinato nella sua conformazione originaria. Eppure ai cittadini è stata consegnata una narrazione incompleta, che stride con la realtà dei documenti ufficiali”.

Poi, il tono si fa più personale: “Vailate non è solo un nome sulle delibere: è la nostra infanzia, le nostre radici. E, nella più rigorosa delle diligenze istituzionali, anche le dimissioni sarebbero un gesto nobile”. Non è tardata ad arrivare la replica del sindaco Trevisan.

“Non si è mai visto un sindaco occuparsi tabella delle questioni interne di un altro comune – ha ribattuto – Uno sgarbo istituzionale che dice molto sul rispetto che si ha per i ruoli e per le comunità. Mi chiedo se lei sia lo stesso sindaco che qualche tempo fa è venuto a pregare direttamente al telefono che non fosse votata la mozione di sfiducia al suo amico Palladini. Se sì, è chiaro a tutti da che parte stia e con quale credibilità oggi parli di trasparenza. Io, non essendo un avvocato, ho avuto l’umiltà di chiedere un confronto con i legali e tecnici prima di muovere un passo, come fa chi amministra con serietà. E se anche lei è un collega sindaco, ma non è avvocato e non porta alcun contributo utile, sta ben da parte. Non servire visibilità sulle questioni altrui. E per la ramanzina da fratello maggiore, grazie davvero: se avrò bisogno di lezioni di vita, così a chi rivolgermi. Io continuerò a occuparmi di Vailate, degli atti veri e dei fatti concreti. Lei si occupa del suo paese”.