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L’euro digitale entra nella nuova fase: verso la prima emissione nel 2029

La proposta di regolamento sull’euro digitale dovrà essere discussa e approvata dal Parlamento europeo e dal Consiglio entro il 2026

L’euro digitale entra nella nuova fase: verso la prima emissione nel 2029

Il progetto dell’euro digitale compie un passo decisivo. La Banca Centrale Europea (BCE) ha annunciato la conclusione con successo della fase preparatoria, avviata nel novembre 2023, e l’avvio di una nuova tappa volta a garantire la “prontezza tecnica per la prima emissione”.

L’obiettivo è rendere l’Eurozona autonoma nel settore dei pagamenti elettronici, oggi dominato da operatori privati extraeuropei come Visa e Mastercard, e costruire un’infrastruttura pubblica e sicura per i pagamenti digitali del futuro.

Il progetto dell’Euro digitale

L’euro digitale nasce per affiancare, e non sostituire, il contante. La BCE e la Commissione europea ribadiscono che le banconote continueranno a circolare e che il diritto di pagare in contanti sarà anzi rafforzato. Il nuovo strumento intende però trasferire nel mondo digitale i vantaggi del denaro fisico – semplicità, affidabilità e disponibilità – offrendo al tempo stesso una soluzione pubblica, accessibile e rispettosa della privacy.

“La nostra moneta comune è un segno di fiducia e unità europea”, ha dichiarato la presidente della BCE Christine Lagarde. “Stiamo lavorando per rendere il denaro in euro adatto al futuro, modernizzando le banconote e preparando l’emissione del denaro digitale”.

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Christine Lagarde

A differenza delle criptovalute o delle stablecoin emesse da soggetti privati, l’euro digitale sarà una valuta digitale di banca centrale, garantita dalla BCE e perfettamente equivalente alle monete e banconote in circolazione.

La necessità di introdurlo nasce dal calo dell’uso del contante – che nel 2024 rappresenta solo il 24% delle operazioni quotidiane – e dalla forte dipendenza dell’Europa da circuiti di pagamento stranieri. Quasi due terzi delle transazioni con carta passano infatti da reti extraeuropee. L’euro digitale vuole colmare questo vuoto, offrendo un mezzo di pagamento elettronico europeo, sicuro, semplice da usare e accettato in tutti i Paesi dell’area euro.

Le tappe del progetto

Il percorso dell’euro digitale è iniziato ufficialmente il 2 ottobre 2020, con la pubblicazione del primo rapporto della BCE. Tra il 2021 e il 2023 si è svolta la fase di indagine, dedicata alla definizione del design e delle caratteristiche principali. La fase preparatoria, avviata nel novembre 2023, ha invece approfondito lo sviluppo tecnico, la privacy, la modalità offline e il quadro regolamentare.

Tra i principali risultati di questo biennio vi è la stesura del rulebook, un insieme unico di regole, standard e procedure per i fornitori di servizi di pagamento che parteciperanno al sistema. La BCE ha inoltre selezionato, tramite gara, cinque fornitori per le componenti chiave della piattaforma. Circa settanta operatori tra banche, fintech, esercenti e PSP hanno partecipato alle sperimentazioni sull’usabilità e sull’accessibilità, inclusa la possibilità di utilizzare l’euro digitale offline.

La roadmap verso il 2029

La prossima tappa sarà di natura legislativa. La proposta di regolamento sull’euro digitale, presentata dalla Commissione europea nel 2023, dovrà essere discussa e approvata dal Parlamento europeo e dal Consiglio entro il 2026. Se il testo verrà adottato, l’Eurosistema potrà avviare una fase pilota nel 2027, con l’obiettivo di arrivare alla prima emissione nel 2029.

Nel frattempo, la BCE concentrerà i lavori su tre ambiti principali: la preparazione tecnica, il coinvolgimento del mercato e il supporto legislativo. Lo sviluppo dell’euro digitale fino alla prima emissione richiederà un investimento stimato di 1,3 miliardi di euro, mentre i costi operativi annuali, a partire dal 2029, saranno di circa 320 milioni di euro. Le spese saranno sostenute dalla BCE e dalle banche centrali nazionali dell’area euro, analogamente a quanto avviene oggi per la produzione delle banconote.

Per imprese e consumatori, l’introduzione della nuova valuta offrirà pagamenti istantanei, costi ridotti e possibilità d’uso anche offline. Tuttavia, emergono anche alcune sfide: la necessità di garantire la privacy degli utenti, evitare una “fuga di depositi” dalle banche commerciali e assicurare l’inclusione digitale di tutte le fasce di popolazione.