Chivasso (TO)

Veleni sull’ottava farmacia

Già opzionati tutti gli spazi commerciali liberi a nord della Ferrovia. Buo: «Preselezione di fatto»

Veleni sull’ottava farmacia

Nella zona Nord Ferrovia, in via Bradac come in via Blatta, i cartelli «Vendesi» e «Affittasi» sulle vetrine chiuse da tempo sono solo un pro forma.
Basta fare qualche telefonata alle agenzie, fingendosi interessati, per scoprire come in realtà tutti quegli spazi siano stati «opzionati», sino alla prossima primavera, da società (locali e non) interessate alla famosa «ottava farmacia» che sarà, come noto, «Comunale».

Veleni sull’ottava farmacia

«Il 30 settembre – afferma Claudia Buo di LiberaMente Democratici – in Consiglio Comunale il sindaco Claudio Castello ha dichiarato con sicurezza: “La farmacia aprirà il 26 febbraio 2026 con concessione e bando pubblico”.
Invece ora si parte con una manifestazione di interesse non vincolante, che non impegna il Comune in nulla ma impone ai privati di essere già pronti con un locale – di proprietà o in affitto, corredato di visure e fotografie – prima ancora che il bando venga pubblicato.
Un rovesciamento totale del buon senso: un atto che non vincola il Comune, ma impone ai cittadini e agli operatori economici di impegnarsi subito, sostenendo costi e rischi. È un meccanismo che scoraggia la partecipazione, riduce la concorrenza e crea una preselezione di fatto, a vantaggio di pochi.
A questo si aggiunge una tempistica sconcertante: la prelazione risale a febbraio 2025, ma ci sono voluti otto mesi – ripeto, otto mesi – per arrivare a un semplice avviso esplorativo. Eppure, proprio da quella prelazione deriva la data del 26 febbraio 2026, che il sindaco continua a sbandierare come scadenza certa.
Ma se l’iter è partito solo oggi, e nemmeno con un vero bando, come si può credere che in poco più di tre mesi si riescano a completare gara, aggiudicazione, contratto, lavori, allestimenti e autorizzazioni? Fa sorridere che questa richiesta parta da quegli stessi amministratori che non riescono a chiudere una buca su un marciapiede in meno di sei mesi.
La verità è semplice: quella data potrà essere rispettata solo se qualcuno, oggi, ha già tutto pronto. E allora in questo caso la domanda è inevitabile: quel qualcuno esiste già? E se sì, chi è?
Sul piano politico, le incongruenze non si contano più. Il sindaco parla di via Bradac, il capogruppo Adriano Pasteris in Consiglio indica la Blatta, mentre la Giunta delibera un “peduncolo” per realizzarla altrove, nel tratto di via Regis che corre verso via Mazzè: una confusione totale. Eppure, i consiglieri comunali di maggioranza, invece di chiedere conto al Sindaco – che cambia versione a seconda del pubblico a cui parla, raccontando ogni volta una nuova “mezza verità” – preferiscono prendersela con la minoranza, con scenate ed urla da mercato del pesce in Consiglio Comunale.
Anche se per la maggioranza la colpa è sempre degli altri – brutti, cattivi e disfattisti – noi di LiberaMente rimaniamo ostinatamente coerenti nel proporre il quartiere Blatta come area più idonea alla nuova farmacia, quella in cui il servizio sarebbe davvero utile ai cittadini, una posizione sostenuta anche da una raccolta firme e da confronti reali con i residenti e di questo il comune deve tenere conto visto che la prelazione deve proprio produrre effetti migliorativi per i cittadini.
Ma la questione della farmacia è solo la punta dell’iceberg. Se mettiamo in fila dichiarazioni e fatti, emerge un quadro sconfortante ma fedele: questa città oggi non è governata.
Non si tratta di mancanza di risultati – nessuno pretende miracoli, e nessuno ha la bacchetta magica – ma di una profonda assenza di direzione, di idee e di coerenza politica. Dopo anni di mandato, nessuno ha ancora capito cosa questa amministrazione voglia davvero fare di Chivasso.
Lo vediamo in tanti altri ambiti. Nella sicurezza, dove per anni Sindaco, Giunta e consiglieri hanno sostenuto che l’area della stazione fosse “assolutamente sicura” e che le segnalazioni dell’opposizione fossero solo un “attacco al buon nome di Chivasso”. Lo vediamo nel caos delle zone blu e nella gestione della sicurezza davanti alle scuole, dove invece di garantire presenza e presidio si è scelto di installare cartelli incomprensibili e colpire i cittadini con una raffica di multe. I “nonni vigile”, che assicuravano sicurezza e senso civico, sono stati sostituiti da sanzioni e disordine: attraversamenti insicuri e casse comunali piene.
E poi c’è l’ospedale, sempre più in difficoltà, nonostante le continue segnalazioni dei cittadini e del personale sanitario. Il Sindaco, che per legge è il responsabile della salute pubblica, sembra essersi del tutto dimenticato del suo ruolo. Nessuna presa di posizione, nessuna voce in difesa dei chivassesi.
Sindaco e assessori sono scomparsi dai radar, incapaci di affrontare i problemi reali e di dialogare con la città. E allora la domanda è semplice e diretta. In questi anni di governo del tandem Castello – Centin, a guida PD, Chivasso è migliorata o è peggiorata? Guardando i fatti, la risposta è purtroppo evidente.
La vicenda della farmacia comunale è solo l’ultimo capitolo di un metodo di governo che ha perso trasparenza, coerenza e credibilità. Un’amministrazione che, a forza di dire tutto e il contrario di tutto, sta trascinando Chivasso in un immobilismo pericoloso, dove l’unica certezza è la mancanza di una guida vera».