Incendio alla Bernaga: due settimane dopo, al via le indagini per le cause del rogo. Sono passate poco più di due settimane dal terribile incendio che ha devastato un luogo simbolo del territorio meratese, come il Monastero della Bernaga, a La Valletta Brianza, nella tarda serata di sabato 11 ottobre. Oggi, martedì 28 ottobre, hanno ufficialmente ripreso le indagini per cercare di scoprire la causa del rogo da parte del Niat (Nucleo investigativo antincendi) dei Vigili del Fuoco dopo la sospensione, causata dal maltempo, dello scorso 23 ottobre.

Incendio alla Bernaga: due settimane dopo, al via le indagini per le cause del rogo
Nel frattempo, nei giorni scorsi, dopo aver trascorso i giorni immediatamente successivi all’incendio presso l’Istituto delle Piccole Sorelle della Carità di Ponte Lambro e visitato alcune “location” alternative dove potersi sistemare temporaneamente, le suore Romite di Bernaga hanno finalmente trovato una “nuova casa” a Cassina Valsassina. Si tratta di una struttura che, seppur temporanea, è risultata la più adatta alla loro vocazione di clausura.
GUARDA LA GALLERY (6 foto)






Le Romite della Bernaga non sono semplicemente “monache di clausura”. Sono custodi di uno stile di vita, di un equilibrio profondo tra preghiera e lavoro, tra distacco e attenzione, tra isolamento e intercessione. La loro esistenza, anche se riservata, ha sempre rappresentato un punto fermo per molti. Un luogo dove affidare pensieri, ricevere conforto, trovare chi porta nel cuore il destino del mondo. Oggi non hanno più una casa. Ma ciò che rappresentano resta. L’incendio è stato a dir poco drammatico. Le immagini delle fiamme, la distruzione dell’edificio, il salvataggio delle religiose: tutto è stato documentato e condiviso. Quello che la cronaca forse non rende appieno o non può dire fino in fondo è il vuoto lasciato nella vita quotidiana di una comunità che in quel luogo e in quelle suore riconosceva una presenza silenziosa, ma essenziale.
Procede spedita la raccolta fondi
L’incendio che ha reso inagibile il Monastero della Bernaga, ha privato le monache Romite della loro casa, della quotidianità monastica e di un luogo simbolico per tutta la comunità. Per questo che il Comune di La Valletta Brianza, la Comunità pastorale Sant’Antonio Abate, il Fondo di comunità La Valletta Brianza e la Fondazione comunitaria del Lecchese, hanno avvertito l’urgenza di attivare nell’immediato una raccolta fondi, promossa con la condivisione delle stesse monache, che ad oggi, 28 ottobre 2025, ha raggiunto quota 67mila euro (frutto di 177 donazioni diverse) e a cui nei prossimi giorni si aggiungeranno i 400mila euro del Comune di La Valletta Brianza. Perché questa ferita non sia solo perdita, ma diventi anche possibilità di cura condivisa.
Due gli obiettivi principali della raccolta: Sostenere le monache Romite, garantendo un supporto immediato nella gestione dell’emergenza abitativa e del loro stile di vita fondato sulla clausura, sul silenzio, sulla preghiera e sul lavoro e Mettere in sicurezza l’edificio finanziando i primi interventi strutturali e tecnici, proteggendo quanto rimane da ulteriori danni.

La comunità di La Valletta Brianza ha attivo il proprio Fondo di comunità presso la Fondazione comunitaria del Lecchese. Il sostegno alle monache del Monastero della Bernaga può avvenire tramite un bonifico intestato alla Fondazione Lecchese Ente Filantropico su uno dei conti dedicati:
- Intesa Sanpaolo Milano Filiale Terzo Settore IBAN IT28 Z030 6909 6061 0000 0003 286
- Banca della Valsassina Filiale di Lecco IBAN IT87 B085 1522 9000 0000 0501 306
Sarà necessario indicare nella causale: Fondo La Valletta – Monastero Bernaga. Le donazioni a favore delle monache del Monastero della Bernaga danno diritto a: detrazione IRPEF del 30% fino a 30.000 € all’anno; deduzione dal reddito fino al 10% del reddito complessivo (riportabile per 4 anni) facendo pervenire alla Fondazione i propri dati entro la fine dell’anno. Ogni gesto conta. Per non perdere ciò che è caro.

Il terribile incendio
L’incendio è divampato nella serata di sabato, 11 ottobre, quando nel monastero della Valletta Brianza si trovavano 21 suore (una, madre Emanuela, era già ricoverata in ospedale a Lecco). Le monache erano al piano inferiore della struttura per seguire davanti alla televisione la preghiera del Papa per la pace quando la loro attenzione è stata richiamata dalle urla di una consorella che, dal piano superiore, ha visto le fiamme.
GUARDA LA GALLERY (9 foto)









Le religiose hanno tentato di spegnere l’incendio, senza riuscirci: a quel punto hanno abbandonato l’edificio e chiamato i soccorsi. Le suore, tutte in buone condizioni di salute, sono state portate al municipio a Perego, dove hanno trascorso la serata. Per la notte hanno invece trovato ospitalità dalle Piccole Apostole di Ponte Lambro e in un ricovero vicino a Erba. A loro, nelle ore successive al rogo, è arrivata anche la vicinanza del presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana.
Nella zona dell’incendio, che ha gravemente danneggiato il Monastero delle Monache Romite Ambrosiane, e in particolare lungo via Lissolo, su indicazione dei Vigili del fuoco, il sindaco Marco Panzeri ha poi vietato il transito a tutti i veicoli e ai pedoni nel tratto compreso tra l’accesso all’area parcheggio presso l’incrocio con le vie Bernaga, Lissolo, Montegrappa, San Pietro e l’incrocio di via Lissolo con via Monastero, con un’apposita ordinanza. Inoltre, sono stati chiusi tutti i sentieri che confluiscono sulla Via Lissolo. “La misura è adottata per tutelare la pubblica incolumità – ha spiegato Panzeri – Invitiamo tutti a prestare attenzione alla segnaletica e a utilizzare percorsi alternativi”. (Per consultare l’ordinanza completa: https://short-url.org/1hkoZ).
Salva la reliquia di San Carlo Acutis
A mitigare, seppur in minima parte il dolore e lo sgomento per l’accaduto, il ritrovamento della reliquia di San Carlo Acutis, completamente intatta. L’hanno trovata, in mezzo alle macerie, a quasi 24 ore di distanza dall’inizio del rogo, i Vigili del fuoco. A comunicarlo, nella giornata di lunedì 13 ottobre, è stato il sindaco di La Valletta Brianza, Marco Panzeri. Tra le macerie è stata ritrovata una scatola, al suo interno c’era, con le protezioni e il certificato, proprio la reliquia di Carlo Acutis.
GUARDA LA GALLERY (11 foto)











La reliquia, miracolosamente risparmiata dalle fiamme, è stata consegnata a don Raffaele Lazzara, il nuovo responsabile della Comunità Pastorale, perché la potesse custodire in un luogo sicuro insieme alle opere d’arte salvate dal rogo durante le operazioni di spegnimento, durante per ben tre giorni, fino alla completa bonifica del luogo.

Il silenzio assordante della Politica locale
Alla commozione espressa nelle ore successive al devastante rogo dal presidente della Regione Attilio Fontana, (su Facebook aveva anche ricordato il legame del santo Carlo Acutis con il convento delle monache) ha fatto da contraltare, come evidenziato dal nostro Giornale, il lungo silenzio dei politici che questo territorio lo rappresentano: non una parola dall’onorevole Maurizio Lupi, dai consiglieri regionali Giacomo Zamperini, Mauro Piazza e Gian Mario Fragomeli. Nemmeno dalla presidente della Provincia Alessandra Hofmann, che in Brianza ci vive ed è sindaco da sei anni, collega di quel Marco Panzeri che da primo cittadino ha operato giorno e notte per salvare le opere e dato impulso – e soldi – alla raccolta fondi partita nei giorni scorsi.