Si è concluso nel tardo pomeriggio di oggi, 27 ottobre 2025, l’incontro tra la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il Primo Ministro ungherese Viktor Orbán a Palazzo Chigi. La visita del premier magiaro, attesa e seguita con attenzione dai media, si è svolta senza dichiarazioni ufficiali alla stampa al termine del colloquio.
Meloni riceve Orbán a Palazzo Chigi
Secondo la nota diffusa da Palazzo Chigi:
“Il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, ha ricevuto oggi a Palazzo Chigi il Primo Ministro ungherese, Viktor Orbán. Il colloquio ha consentito di mettere a fuoco le prospettive delle relazioni bilaterali e di avere uno scambio di vedute sui principali temi dell’attualità internazionale, con particolare riferimento alla situazione in Ucraina, agli sviluppi in Medio Oriente e all’agenda europea. Tra i temi affrontati, anche le iniziative per una gestione efficace e innovativa dei flussi migratori.”
L’incontro si è aperto con il tradizionale picchetto d’onore e l’esecuzione degli inni nazionali dei due Paesi, prima di passare ai colloqui bilaterali tra i leader.
Il flash mob di +Europa
Negli stessi minuti, all’esterno di Palazzo Chigi, +Europa ha organizzato un flash mob per contestare la visita. Riccardo Magi, circondato da una decina di esponenti del partito e con cartelli recanti scritte come “Dittatori con i nostri soldi” e “Orban you are not welcome”, ha dichiarato:
“L’Europa rappresentata oggi a Palazzo Chigi non è la nostra Europa, quella della democrazia e dello stato di diritto. È l’Europa di un impostore che ha ricevuto miliardi di contributi, soldi dei cittadini europei, per utilizzarli per il proprio Paese ma per annientare la democrazia in Ungheria. È l’inventore della democrazia illiberale. Meloni ha sempre detto che la democrazia illiberale ungherese è un modello che a lei piace e questo ci preoccupa.”
Magi ha inoltre respinto l’idea che la premier italiana possa fungere da ponte tra Bruxelles e Budapest:
“Non c’è nessuna convenienza per il nostro Paese, neanche sul tema immigrazione. Orbán viola l’articolo 7 sullo stato di diritto. Non capisco quale sia l’interesse dell’Europa a mediare con Orbán; eventualmente si dovrà considerare la sua uscita dall’Unione Europea.”
L’incontro con il Papa
Prima dell’incontro con Meloni, Orbán ha fatto tappa in Vaticano, dove ha incontrato Papa Leone e successivamente il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, e monsignor Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali. La Sala Stampa della Santa Sede ha definito il clima dell’incontro “cordiale” e, nel comunicato ufficiale, ha sottolineato:
“Durante la riunione sono state sottolineate le solide relazioni bilaterali tra la Santa Sede e l’Ungheria e l’apprezzamento per l’impegno della Chiesa cattolica nella promozione dello sviluppo sociale e del benessere della comunità ungherese, con particolare attenzione al ruolo della famiglia, alla formazione dei giovani e alla tutela delle comunità cristiane più vulnerabili.”
“L’Europa non conta nulla”
Parlando con i giornalisti dopo gli incontri ufficiali, Orbán ha ribadito la sua visione critica sul ruolo dell’Unione Europea nelle attuali crisi internazionali, accusando Bruxelles di avere “perso la capacità di incidere realmente” sui grandi scenari geopolitici e di limitarsi a seguire le decisioni di Washington e Mosca.
“Abbiamo appaltato agli americani e ai russi la possibilità di risolvere la guerra. L’Europa è totalmente fuori dai giochi”, ha affermato il premier ungherese, sottolineando la necessità per il Vecchio Continente di riacquistare autonomia strategica per tornare protagonista nei negoziati di pace e nella costruzione di una sicurezza condivisa”.