Settimo Torinese (TO)

Ospedale di Settimo, “non è stato maltrattato nessuno e questa vicenda ci distrugge…”

Alla luce della maxi-inchiesta condotta dalla Procura d’Ivrea, il personale sanitario della struttura di via santa Cristina si difende

Ospedale di Settimo, “non è stato maltrattato nessuno e questa vicenda ci distrugge…”

Pazienti dell’Ospedale di Settimo sottoposti a sedazione notturna, lasciati senza farmaci, soprattutto la notte, e con le sacche di flebo ancora intere ritrovate la mattina sui comodini accanto ai letti. E ancora, pazienti privi di cambi igienici per ore mentre altri, senza una reale attenzione ai loro effettivi bisogni, sarebbero stati lasciati per tutta la giornata in carrozzina. Nelle carte sulla maxi-inchiesta che travolge l’Asl To4, le accuse formulate dalla Procura d’Ivrea pendono anche sulla struttura di via Santa Cristina e svelano un’inquietante quadro di maltrattamenti a persone fragili nel periodo compreso da giugno 2021 a marzo 2022.

Ospedale di Settimo, “non è stato maltrattato nessuno e questa vicenda ci distrugge…”

Accuse che, inevitabilmente, in questi giorni hanno gettato in un’angoscia profonda il personale sanitario che lavora al presidio di Settimo. E lo stato d’animo che si respira in corsia è riportato nel dettaglio da una testimonianza raccolta. «I dipendenti sono distrutti psicologicamente, qualcuno vuole “scappare” e ad oggi è anche difficile gestire il rapporto tra paziente e medico. Il paziente ha paura e il medico o l’infermiere di turno anche. Si lavora nel timore e i pazienti, in questi giorni, continuano a chiedere al personale sanitario se sono vere le notizie che stanno circolando. Ma come si fa ad andare avanti così?», confessano fonti vicine ai lavoratori dell’Ospedale. Sensazioni di sconforto e anche di rabbia, soprattutto per il fatto che oggi la struttura sta vivendo un momento diverso da quello a cui si fa riferimento nelle carte dell’indagine preliminare condotta dagli inquirenti. Ed è per questo che occorre ricostruire gli ultimi anni (e passaggi) di gestione del nosocomio. «Dopo la sperimentazione con la cooperativa Frassati, durata forse più di 10 anni, con il subentro di Cm Service sono nati molti problemi di carenza di personale e di operatori che “scappavano” dall’ospedale. Per far fronte al minor organico, sappiamo che erano stati assunti degli infermieri stranieri, che non parlavano la lingua italiana, e girava anche la voce che alcuni fossero laureati in scienze infermieristica ma che la laurea non era stata riconosciuta in Italia. C’era poco personale e per questo anche una minore “cura” del paziente, ma non ci sono mai stati maltrattamenti fisici», ci racconta Francesca (nome di fantasia), sottolineando che, però, «nel frattempo, la cooperativa è cambiata». «Dopo i tre anni di Cm Service, il 13 novembre 2024 è subentrato per un periodo di sei mesi il gruppo San Michele che ha fatto una scrematura del personale infermieristico. In quel periodo, è stato anche cambiato il coordinatore infermieristico che dunque, da tempo, non è più la persona che risulta tra gli indagati – prosegue -. Poi, da questa estate, nella gestione è subentrata la cooperativa Quadrifoglio e proprio in questo ultimo periodo sono arrivati nuovi infermieri, liberi professionisti che non c’entrano più nulla con Cm Service e con cui è stato avviato un nuovo progetto».

Diverso, invece, il discorso che riguarda le gare d’appalto

Diverso, invece, il discorso che riguarda le gare d’appalto e gli affidamenti diretti diSaapa (società che gestisce il nosocomio) alla Cm Service che – secondo la Procura – svelerebbero un vero e proprio «sistema» degli appalti. «Credo che su quello ci sia tanto da approfondire – afferma -. Nell’ultima gara d’appalto, quindi parliamo del 1 luglio 2025, si è aggiudicata il servizio la cooperativa Quadrifoglio. In questo passaggio è stato tagliato al personale parte del salario acquisito. Stiamo parlando di cifre dai 250 ai 750 euro che venivano percepiti dal 2009 e che sono stati tolti di punti in bianco da questa nuova cooperativa. E di questo sappiamo che se ne stanno occupando anche i sindacati. Anche perché a tutto questo si aggiunge che nel capitolato di gara era prevista l’applicazione del contratto Aiop (quello della sanità privata) per tutti i dipendenti ma, ad oggi, si ha un contratto delle cooperative sociali». Quella di Francesca è dunque una testimonianza che, punta esclusivamente a far chiarezza sulla serietà e professionalità del personale che lavora all’Ospedale. A dispetto delle narrazioni di questi giorni. «Ho letto che si parla di sedazioni notturne, ma c’erano dei medici validissimi di turno in quel periodo. Anche loro non si sarebbero accorti di nulla? – domanda Francesca -. Questa struttura, purtroppo, non riesce a trovare pace e non abbiamo ancora capito il perché. Quello che so è che questa storia sta distruggendo i dipendenti e al centro di tutto ci sono soprattutto i pazienti. Alcuni sono intimoriti, altri, invece, ci dicono di non aver mai ricevuto un’assistenza come in questo ospedale. Oggi la struttura funziona, ci sono 206 pazienti ma questa storia ci sta facendo vivere nel timore a livello fisico, psicologico e morale».