Preoccupazione per il futuro occupazionale delle infermiere e degli infermieri impiegati nelle carceri San Michele e Don Soria ad Alessandria, a pochi giorni da un possibile cambio di gestione del servizio.
Adl Cobas chiede tavolo in Prefettura
Dal 1° novembre, le infermiere e gli infermieri che operano all’interno delle carceri San Michele e Don Soria di Alessandria rischiano di trovarsi senza garanzie occupazionali e contrattuali, a causa del passaggio di gestione del servizio sanitario penitenziario. La cooperativa Sanitalia, che gestisce attualmente il servizio per conto dell’ASL di Alessandria, ha infatti comunicato la volontà di cessare definitivamente l’attività al 31 ottobre 2025.
“Parallelamente, la cooperativa Kairos ha iniziato a contattare il personale affermando che subentrerà attraverso un progetto di co-progettazione con l’ASL e non tramite una normale gara d’appalto. – spiega l’Adl Cobas Alessandria –Questa modalità rappresenta un gravissimo rischio per i lavoratori, perché la co-progettazione non prevede l’obbligo della clausola sociale, cioè di quella norma che tutela la continuità del posto di lavoro e il mantenimento dei livelli retributivi e contrattuali in caso di cambio appalto.”.
Adl Cobas ha pertanto presentato la richiesta di un tavolo di confronto in Prefettura per chiedere all’ASL di Alessandria di fare chiarezza sul futuro occupazionale delle infermiere e degli infermieri coinvolti. “Nonostante le numerose richieste di incontro, sia formali che informali né l’Asl, né le cooperative coinvolte hanno fornito risposte o accettato un confronto – aggiunge il sindacato – Non è accettabile che chi lavora ogni giorno in un contesto difficile come quello penitenziario si ritrovi, ancora una volta, ostaggio dell’incertezza e delle scelte opache dell’ASL. Chiediamo trasparenza, confronto e il rispetto della clausola sociale”.