Da lunedì 20 ottobre 2025 torna l’emissione di BTP Valore, titolo di Stato italiano dedicato ai piccoli risparmiatori (retail), collocato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF). Nell’emissione programmata dal 20 al 24 ottobre 2025 – salvo chiusura anticipata – vengono proposte cedole trimestrali con tassi crescenti (meccanismo “step-up”) e un premio fedeltà finale per chi detiene il titolo fino a scadenza.
L’orizzonte è di 7 anni, come confermato dal comunicato ufficiale del MEF.
In questo articolo analizzeremo quanto si può guadagnare e forniremo simulazioni concrete con vari capitali di partenza.
Caratteristiche principali dell’emissione
- Durata: 7 anni.
- Meccanismo “step-up” delle cedole (Anni 1-3 = minimo garantito 2,60% lordo annuo; Anni 4-5 = minimo garantito 3,10% lordo annuo; Anni 6-7 = minimo garantito 4,00% lordo annuo).
- Premio fedeltà: 0,80% del capitale nominale per chi acquista in collocamento e mantiene fino alla scadenza.
- Tassazione agevolata: aliquota sostitutiva del 12,50% su cedole e premio fedeltà per persone fisiche.
- Prezzo di collocamento: alla pari (100), senza commissioni applicate dal MEF durante la fase di collocamento.
- Investimento minimo: 1.000 €.
- Esenzioni: esenzione da imposte di successione e per l’ISEE fino a 50.000 € investiti in titoli di Stato.
Ipotesi utilizzate per le simulazioni
Ma quanto si guadagna? Abbiamo provato a fare alcune simulazioni ipotizzando un investimento da 1.000, 5.000 o 10.000 euro.
Per chiarezza e replicabilità, queste simulazioni sono basate su:
- I tassi minimi comunicati dal MEF (2,60% → 3,10% → 4,00%) sono assunti come quelli effettivamente percepiti (vale a dire l’investitore ottiene i tassi minimi, senza incremento).
- Le cedole vengono pagate trimestralmente (quindi frazionando il tasso annuo per 4) e sono soggette all’imposta del 12,50%.
- Il premio fedeltà viene corrisposto a scadenza e anch’esso nettato della stessa imposta.
- Non si considera la vendita anticipata: si assume che il titolo sia detenuto fino a scadenza
- Non si considerano eventuali costi di intermediazione, gestione conto titoli, né rischi di mercato (oscillazioni di prezzo)
- Capitale nominale investito = capitale esposto alle cedole e al premio.
Con queste ipotesi possiamo calcolare: l’interesse lordo totale, l’interesse netto totale, il premio lordo/netto, il guadagno netto complessivo e il rendimento composto annuo netto (CAGR) per ciascun capitale investito.
Tabella completa delle simulazioni
Ecco la tabella per i tre capitali (€1.000, €5.000, €10.000) con tutti i principali indicatori:
Capitale investito (€) | Interessi lordi totali (€) | Interessi netti totali (€) | Premio fedeltà lordo (€) | Premio netto (€) | Valore finale lordo (€) | Valore finale netto (€) | Guadagno netto totale (€) | CAGR netto annuo (%) | Rendimento medio annuo netto semplice (%) |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1.000 | 236,00 | 206,50 | 8,00 | 7,00 | 1.244,00 | 1.213,50 | 213,50 | 2,633 | 3,048 |
5.000 | 1.180,00 | 1.032,50 | 40,00 | 35,00 | 6.220,00 | 6.067,50 | 1.067,50 | 2,633 | 3,048 |
10.000 | 2.360,00 | 2.065,00 | 80,00 | 70,00 | 12.440,00 | 12.135,00 | 2.135,00 | 2,633 | 3,048 |
Note interpretative:
- Gli “Interessi lordi totali” sono la somma delle cedole lorde previste nei 7 anni (utilizzando i tassi minimi).
- Gli “Interessi netti totali” sono gli interessi lordi decurtati della tassa del 12,50%.
- Il “Premio fedeltà lordo” è 0,8% del capitale; il premio netto è lordo × (1-0,125).
- Il “Valore finale lordo” = capitale + interessi lordi + premio lordo.
- Il “Valore finale netto” = capitale + interessi netti + premio netto.
- Il “Guadagno netto totale” = Valore finale netto – capitale.
- Il “CAGR netto annuo” indica il rendimento composto annuo netto che consente di passare da capitale iniziale a valore finale netto.
- Il “Rendimento medio annuo netto semplice” è semplicemente guadagno netto totale diviso (capitale × numero anni), darebbe un indicatore più “grezzo”.
Interpretazione e consigli per il risparmiatore
Rendimenti e confronto
- Con l’ipotesi dei tassi minimi e mantenimento fino alla scadenza, otteniamo un rendimento netto annuo composto di circa 2,63% per tutti e tre i capitali.
- A titolo comparativo: per chi cerca strumenti a basso rischio ma rendimento maggiore di un conto deposito “zero rendimento”, questo BTP potrebbe avere senso.
- Tuttavia, non è un rendimento elevato se si considera l’orizzonte di 7 anni; occorre valutare se la liquidità può essere immobilizzata e se si è disposti a tollerare eventuali oscillazioni se si vendesse prima della scadenza.
Rischi e condizioni da verificare
- Rischio liquidità/mercato: se decidi di vendere prima della scadenza, il prezzo può variare in funzione dei tassi di mercato e della durata residua. Il rendimento reale potrebbe essere diverso da quello simulato.
- Rischio inflazione: se l’inflazione media annua risultasse elevata (es. più del 2–3%), il rendimento reale (al netto dell’inflazione) potrebbe essere modesto o negativo.
- Rischio Stato emittente: benché lo Stato italiano rientri nei classici titoli sovrani, resta comunque presente un rischio – seppure basso per un titolo retail – legato a condizioni macroeconomiche, debito pubblico, ecc.
- Costi intermediario/gestione: pur essendo collocato senza commissioni specifiche MEF, il conto titoli, eventuali spread o costi di banca/poste possono ridurre il rendimento netto effettivo.
- Condizione soglia premio fedeltà: ottenere il premio 0,8% è condizionato al mantenimento fino alla scadenza; se si cede anticipatamente, quel bonus potrebbe non essere percepito.
Quando conviene?
- Se hai orizzonte d’investimento di 7 anni e cerchi un investimento “sicuro” (entro i limiti dello Stato italiano) con rendimento moderato.
- Se non hai bisogno di liquidare prima della scadenza e vuoi beneficiare della tassazione agevolata al 12,50%.
- Se vuoi diversificare e non vuoi rischiare con strumenti più volatili, pur accettando che il rendimento non sia elevatissimo.
Quando forse non conviene?
- Se pensi di aver bisogno della liquidità prima dei 7 anni: in questo caso la variabile mercato può far cambiare molto il rendimento.
- Se l’inflazione attesa è elevata e cerchi rendimento reale elevato: in questi casi strumenti più rischiosi ma con potenziale maggiore potrebbero essere valutati.
- Se puoi accedere a titoli con condizioni migliori (ad esempio altri BTP, BTP Italia, o strumenti a rendimento più alto) e con profilo di rischio gestibile.
Raccomandazione
Prima di sottoscrivere:
- Controlla le condizioni finali: i tassi definitivi comunicati al termine del collocamento (potrebbero essere superiori ai minimi).
- Verifica i costi del tuo intermediario bancario/postale (conto titoli, custodia, ecc.).
- Inserisci questo investimento nel contesto del tuo portafoglio: quanto peso vuoi dare al “sicuro” vs “rischioso”, quanto peso alla liquidità.
- Se hai dubbi o stai investendo somme rilevanti, valuta una consulenza finanziaria qualificata: un professionista potrà considerare profilo rischio-orizzonte/liquidità/piano patrimoniale.
Conclusione
Il BTP Valore in emissione dal 20 ottobre 2025 rappresenta una valida opzione per risparmiatori che cercano una soluzione “pubblica”, a basso rischio e con tassazione vantaggiosa.
Con le condizioni minime garantite e le ipotesi utilizzate nelle simulazioni, un investimento di €10.000 potrebbe crescere fino a circa €12.135 al netto di tasse, con un guadagno netto totale di circa €2.135 e un rendimento composto annuo netto intorno al 2,63%.
Naturalmente, ogni decisione va rapportata al tuo orizzonte temporale, alla necessità di liquidità e al contesto più ampio del tuo portafoglio.