Bergamo (BG)

Medici, ancora problemi con la piattaforma di registrazione delle vaccinazioni

Lo segnala la Fimmg Lombardia. Malfunzionamenti frequenti del software, con disagi per i professionisti. I dottori: «Va subito sistemata»

Medici, ancora problemi con la piattaforma di registrazione delle vaccinazioni

In piena partenza della campagna antinfluenzale, i medici di medicina generale della provincia di Bergamo, così come quelli della Lombardia, stanno di nuovo riscontrando gravi rallentamenti e malfunzionamenti nella piattaforma istituzionale Arvax, utilizzata per la registrazione delle vaccinazioni. Lo rende noto il sindacato dei medici Fimmg.

Accessi difficoltosi, caricamenti infiniti, blocchi improvvisi: problemi che stanno rallentando in modo significativo l’attività vaccinale negli studi, proprio mentre la tempestività e l’efficienza dovrebbero essere la priorità per proteggere i cittadini più fragili.

Una lentezza spropositata

«La piattaforma è spesso inutilizzabile per ore – segnala oggi (sabato 18 ottobre) il segretario generale di Fimmg Lombardia, Paola Pedrini – costringendoci a sospendere o rinviare le sedute vaccinali, oppure a ricorrere a registrazioni manuali. Questo si traduce in disagi per i pazienti, ma anche in un aggravio di lavoro per noi medici, già sottoposti a un carico burocratico pesantissimo».

Il problema, già noto da tempo, si ripresenta in una fase cruciale della campagna e rischia di compromettere la buona riuscita di un’attività di sanità pubblica fondamentale. Molti medici segnalano la frustrazione di non poter garantire un servizio fluido e sicuro, nonostante l’impegno costante e la pianificazione scrupolosa delle sedute vaccinali.

«La piattaforma va migliorata»

«Chiediamo – ribadisce Pedrini – un intervento immediato da parte delle autorità competenti, affinché la piattaforma venga stabilizzata e resa pienamente operativa. La medicina generale lombarda sta facendo la sua parte, con professionalità e dedizione: ora è necessario che le istituzioni facciano la loro. È inaccettabile che strumenti informatici essenziali per la sanità territoriale non garantiscano la continuità del servizio, soprattutto quando si tratta di attività di prevenzione di interesse pubblico. Chiediamo rispetto per il nostro lavoro e per i cittadini che contano su di noi».