Martinengo (BG)

La reazione del Team Mac: “Sottomessi a chi attacca la nostra cultura”

Inaccettabile per il Team Mac Arnaldo da Brescia con Bergamo l'annullamento del Palio degli asini

La reazione del Team Mac: “Sottomessi a chi attacca la nostra cultura”

Da parte del Movimento al Contrario del Generale Roberto Vannacci c’è una levata di scudi. Inaccettabile per il leader del Team Arnaldo da Brescia con Bergamo Simone Ratti l’annullamento del Palio degli asini.

“Apprendiamo con profonda indignazione la decisione del Comune di Martinengo di annullare la storica ‘Camminata allegro andante (Il Palio degli asini) a seguito di pressioni e diffide da parte di organizzazioni animaliste e dei cosiddetti attivisti della cancel culture – ha fatto sapere Ratti – Questa scelta non è solo un atto amministrativo, ma è una sottomissione ed un attacco diretto alla nostra cultura, alle nostre tradizioni, al tessuto sociale dei nostri territori”.

Poi una serie di punti che hanno meglio la posizione del Team Mac martinenghese.

“Il Palio degli asini è memoria collettiva”

“In primis il Palio degli asini non è una manifestazione qualunque: è parte integrante della vita comunitaria di Martinengo, è festa, storia e memoria collettiva. Così come era per la macellazione familiare del maiale in cascina, che da secoli rappresentava un momento di unione, lavoro condiviso e celebrazione della stagione agricola, oltre che la celebrazione del rispetto totale dell’animale, estrinsecato nel consumo totale di tutte le parti del capo abbattuto. Anche il Palio degli asini testimonia il legame tra uomo, territorio e animali. Negare queste pratiche, mentre si tollerano e si rispettano consuetudini di altre culture o comunità. Vedi la La macellazione halal (islamica) e kosher (ebraica). Che sono entrambe rituali: la kosher prevede che l’animale sia ucciso per dissanguamento prima di ulteriori sezioni, mentre l’halal consente la macellazione dopo che l’animale vivo venga soppresso che il taglio della gola. Entrambe proibiscono il consumo del maiale. Ciò significa distruggere la nostra identità e imporre un modello culturale esterno. Questa è una forma moderna di razzismo culturale al contrario, che penalizza le comunità autoctone italiane e svuota la loro memoria storica”.

“Doppio standard culturale”

“Non siamo contrari alle pratiche culturali di altri popoli (a casa loro, in Italia devono conformarsi al nostro ordinamento giuridico/normativo, cosa che sta venendo disattesa), chiediamo coerenza e parità di trattamento. Le tradizioni italiane, che coinvolgono animali in contesti regolamentati, sono cancellate o ostacolate da lobby animaliste e da pressioni mediatiche, mentre altre pratiche, ricevono piena tutela. Se il rispetto delle tradizioni vale per tutti, allora deve valere in primo luogo per le nostre. È assurdo e inaccettabile che le nostre comunità debbano subire limitazioni mentre altre culture mantengono piena libertà di praticare i propri riti. Questo non è progresso, è cultura della cancellazione”.

“E domani cosa accadrà?”

“Se oggi si annulla una semplice camminata con asinelli, domani cosa succederà? Il Palio di Siena, con i cavalli che corrono nel centro storico; Le Quintane di Foligno e Ascoli; il Calcio Storico Fiorentino; altre feste popolari e rievocazioni storiche con animali o costumi tradizionali. Tutte queste manifestazioni rappresentano il cuore della nostra identità storica. Annullarne una per pretesti ideologici significa mettere a rischio tutte le altre. Un Palio è un Palio, e non possiamo accettare che il significato venga stravolto”.

“Organizzazioni al servizio cancel culture?”

“Il vero bersaglio non sono gli animali: sono le nostre radici, la nostra comunità e la nostra cultura. Le organizzazioni che si presentano come difensori del “benessere animale” hanno trasformato l’ideale in un strumento di censura culturale, imponendo scelte arbitrarie e mettendo sotto pressione Comuni e cittadini. È necessario denunciare apertamente questa ingerenza: la tradizione italiana non è negoziabile, non può essere piegata a interessi ideologici esterni”.

“Salvaguardiamo la nostra sovranità culturale, il nostro retaggio”

“Invitiamo l’Amministrazione comunale ed il circolo Bartolomeo Colleoni: al ripristino del Palio degli asini 2025, con tavolo tecnico tra Comune, organizzatori, veterinari e rappresentanti della comunità. Tutela normativa delle tradizioni locali, con riconoscimento ufficiale delle manifestazioni storiche come patrimonio immateriale, a garanzia di continuità culturale e sicurezza (legge regionale). Chiarezza e trasparenza: pubblicazione dei rilievi che hanno portato all’annullamento, per consentire alla cittadinanza di comprendere motivazioni reali.  Equità culturale: applicazione coerente delle regole, senza discriminare le pratiche delle comunità autoctone italiane rispetto ad altre tradizioni. Non ci arrenderemo alla logica della cancellazione. Difenderemo ogni singola manifestazione che fa parte del nostro retaggio, dalla più piccola camminata con asinelli fino al Palio di Siena. Difenderemo la memoria, l’identità e il senso di comunità dei nostri territori. Il Movimento al Contrario del Generale Vannacci – Team Arnaldo da Brescia con Bergamo, resterà in prima linea per la difesa della cultura italiana, delle tradizioni contadine e popolari, e per garantire che la normalità, la storia e la memoria collettiva non vengano sacrificate sull’altare dell’ideologia”.