Un taglio del nastro simbolico, per ricordare alla comunità di Melzo e a tutti coloro che vivono situazioni di difficoltà, di malattia e di disabilità, che esiste un luogo dove competenza e compassione sono alla base della cura. Oggi, venerdì, è stata celebrata l’inaugurazione ufficiale del nuovo centro ambulatoriale di Fondazione Don Gnocchi a Melzo.
Il nuovo centro ambulatoriale Don Gnocchi
Alla presenza del presidente della Fondazione don Vincenzo Barbante, del direttore Area Nord Antonio Troisi, del responsabile locale Francesco Lastilla, del sindaco Antonio Fusè, degli Alpini melzesi e di dipendenti e collaboratori della struttura, si è celebrato un momento di ringraziamento e di celebrazione dell’impegno di Don Gnocchi a Melzo e, più in generale, in Martesana.
Un cambio di sede, dal Centro polivalente anziani dove eravamo ospitati a questo edificio di via Mascagni, che abbiamo fortemente voluto, sentendo la vicinanza dell’Amministrazione e il suo supporto in questo percorso
ha detto Troisi. Parole che hanno trovato sponda in Lastilla che ha ricordato l’impegno, la fatica, ma anche la volontà di portare a termine questo trasferimento.
Questa deve essere una casa di speranza dove competenza e compassione giocano insieme – ha spiegato don Vincenzo – Dobbiamo fare in modo che questo centro non diventi solo un luogo di prestazioni, ma di accoglienza, di accompagnamento e di sostegno. Molti di coloro che si rivolgono a noi non lo fanno per guarire da una patologia, ma per trovare conforto e consolazione, oltre che il servizio di cura professionale garantito dai nostri terapisti, medici e sanitari. Abbiamo un obbligo nei confronti dell’eredità che ci ha lasciato don Carlo Gnocchi: continuare la sua missione con lo stesso spirito di prossimità.
Un taglio del nastro fortemente voluto dal sindaco Fusè che ha ribadito come l’Amministrazione si sia spesa in ogni modo per venire incontro alle esigenze della Fondazione e non perdere un servizio così importante per il territorio:
Qui le persone non sono numeri, ma storie – ha detto – Da oggi queste storie di fragilità, ma anche di forza, di speranza e di rinascita potranno contare su spazi ancora più belli, funzionali e attenti alle necessità di chi li attraversa. Don Carlo diceva che “la vera gioia è nel dono di sè”, ecco questo posto è un dono alla nostra città che custodiremo con gratitudine.
Al termine degli interventi istituzionali, dopo il taglio del nastro e la benedizione del parroco don Renato Fantoni, spazio ai canti del coro Ana degli Alpini di Melzo e alla visita guidata degli spazi. Nel vero spirito di don Carlo Gnocchi: infatti, nonostante il giorno di festa, le attività di terapia non si sono fermate per non tradire la fiducia e la speranza che i pazienti ripongono nel centro.
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