Si è spento oggi, all’età di 76 anni, Ettore Pirovano. Nato il 7 luglio 1949 a Caravaggio (Bergamo), è stato una figura storica della Lega Nord, protagonista per decenni nella vita politica italiana. Residente da tempo in Toscana, a Lido di Camaiore, dove si era trasferito con la sua nuova moglie, è mancato in casa.
Lascia la figlia Daisy Pirovano, anch’essa politica: già sindaca di Misano di Gera d’Adda per tre mandati (2009-2024) e senatrice dal 2018 per la Lega. Al momento non è ancora stata fissata la data dei funerali.
La sua carriera
Laureato come geometra e consulente gestionale, Pirovano si è fatto conoscere fin dagli anni Novanta come uno dei volti emergenti della Lega Nord bergamasca. Entrato in Parlamento nel 1996, ha ricoperto per la prima volta il ruolo di deputato, esperienza che lo ha portato a maturare competenze legislative e una fitta rete di relazioni politiche. Nel 1997 è stato eletto sindaco di Caravaggio, guidando l’amministrazione comunale fino al 2006 e distinguendosi anche come vicesindaco e assessore alla Cultura, al Personale e ai Lavori pubblici nelle giunte successive.
La sua carriera ha poi preso slancio a livello provinciale: nel 2009, sostenuto da una coalizione di centrodestra, ha conquistato la presidenza della Provincia di Bergamo con un largo consenso popolare, incarico che ha mantenuto fino al 2014. Parallelamente ha continuato il percorso parlamentare: senatore nelle legislature XIV e XV, ha svolto anche il ruolo di capogruppo della Lega Nord a Palazzo Madama. Nel 2008 è tornato alla Camera dei deputati, dove è stato nominato vicepresidente della Commissione Difesa, ma nel 2011 ha scelto di lasciare quell’incarico per concentrarsi esclusivamente sul lavoro alla guida della Provincia, rinunciando al seggio per via dell’incompatibilità prevista dalla legge.
Una figura dirimente
Un uomo che ha lasciato il segno Pirovano, soprattutto per il noto caso della scuola padana della frazione di Masano. Nel 2003 era stato condannato dalla Corte dei conti, insieme alla su Giunta, a risarcire il Comune per 54mila euro, da lui poi donati alla città sottoforma di monumento, quello allo scolaro che campeggia davanti alla scuola elementare “Merisi” in piazza Locatelli.