E’ in corso di svolgimento, a Palazzo Bellevue, tra l’amministrazione comunale e la catena di supermercati Arimondo (Eurospin e Pam). Al centro del vertice il mercato annonario.
Incontro tra Comune e Arimondo per il mercato annonario
Che la catena potesse essere interessata alla gestione della struttura era un’ipotesi, anticipata da La Riviera, che da tempo preoccupava, sottotraccia, gli stessi operatori del mercato. Ad agosto, l’assessore competente, Lucia Artusi, aveva annunciato che all’epoca non era pervenuta alcuna richiesta di interlocuzione, sia ufficiale che ufficiosa, da parte di privati. Tuttavia, i dettagli dell’incontro – che non per forza dovrebbe comportare la nascita di un supermercato o simile nel cuore di Sanremo – saranno diffusi da Palazzo Bellevue solo al termine dell’incontro.

Contro la gestione privata della storica struttura sanremese, che attraversa un momento molto delicato, si era espressa la Confesercenti, tramite il presidente Sergio Scibilia che aveva lanciato un monito: «Il mercato annonario deve restare pubblico». Per l’associazione di categoria il mercato annonario è un presidio. Sia per il luogo di socialità che rappresenta, sia per il riparo dai prezzi delle catene dei supermercati. Oltretutto, riveste anche un ruolo di promozione turistica.
La strada che l’amministrazione – secondo le parole dell’assessore Artusi – avrebbe preferito, sarebbe stata quella della forma consortile per la gestione, mettendo in campo l’esperienza ultratrentennale degli operatori che, evidentemente, aveva spiegato, non avevano trovato un punto di incontro. Per Confesercenti, la strada era quella della gestione “in house”. Certo è che allo stato attuale, il mercato rappresenta una ferita aperta nelle casse di Palazzo Bellevue, più i costi che i ricavi. Il tutto, mentre al varco aspetta la modifica del regolamento e, il rinnovo delle concessioni secondo la direttiva Bolkestein. Da parte degli operatori ci sarebbe apertura sia per l’aumento dei canoni demaniali sia per introdurre, nel mercato, la somministrazione di alimenti. La modifica del regolamento, che dovrà passare dal Consiglio comunale, sarebbe un passaggio obbligato anche per introdurre l’ipotesi di una gestione privata.