La musica come ponte tra culture e linguaggi diversi: è questa la filosofia che guida Candiani Groove, il festival internazionale della musica contemporanea organizzato al Centro Candiani dal Settore Cultura del Comune di Venezia, con la direzione artistica di Veneto Jazz.
Dal 5 ottobre al 30 novembre, cinque concerti porteranno sul palco artisti provenienti da tutto il mondo, in un viaggio sonoro che spazia dai repertori popolari curdi alle sonorità manouche, passando per le voci dell’Africa e del Brasile.
Un festival che unisce tradizione e contemporaneità
“La nuova edizione di Candiani Groove è ancora una volta un invito ad attraversare i confini geografici e costruire ponti culturali attraverso la forza della musica. Ogni artista porta con sé una storia unica, che diventa specchio di un mondo plurale e in costante trasformazione. La nostra città è ormai una vetrina ambita dagli artisti e vogliamo continuare a investire nella cultura per offrire esperienze significative ai cittadini e ai visitatori”.
Ha commentato Giorgia Pea, consigliera delegata alla cultura del Comune di Venezia.

Il programma si apre domenica 5 ottobre con i Danûk, gruppo curdo che intreccia strumenti popolari e occidentali per reinterpretare il repertorio tradizionale, trasformandolo in un’esperienza viva e attuale.
Domenica 19 ottobre sarà la volta delle Zawose Queens, portavoce della tradizione Gogo della Tanzania, che rinnovano con energia e influenze elettroniche il patrimonio musicale africano.
Dal jazz al Brasile fino al manouche
Venerdì 7 novembre con Nica’s Dream il festival rende omaggio alla baronessa e mecenate del jazz Pannonica de Koenigswarter, attraverso le voci di Valerio Corzani, Giorgio Li Calzi e le immagini animate dalle Polaroid originali di Pannonica.

Domenica 16 novembre il duo brasiliano Vanessa Moreno e Salomão Soares porta sul palco la tradizione e la ricerca musicale latinoamericana, intrecciando atmosfere intime e vibranti che guardano al futuro della musica brasiliana.

La chiusura è prevista domenica 30 novembre con i Four On Six, formazione che celebra il manouche mescolando swing, jazz e sonorità popolari in un linguaggio attuale e internazionale.
Il Candiani Groove si conferma così non solo una rassegna musicale, ma un laboratorio di dialogo interculturale: un’occasione per ascoltare, scoprire e immaginare nuove realtà attraverso la forza della musica.